ROMA – L’editore Luigi Abete continua a lanciare incomprensibili ultimatum sul progetto della fusione tra le agenzie di stampa Tmnews e Asca. Si tratta di un progetto industriale che i giornalisti di Tmnews hanno approvato fin dall’inizio, e che stanno finanziando da oltre un anno con il pesante sacrificio imposto loro dal contratto di solidarietà siglato un anno fa e finalizzato proprio a rendere possibile la fusione, secondo quanto ha sempre sostenuto in tutte le sedi formali l’azienda.
Il Comitato di redazione di Tmnews mette in guardia l’editore dal rappresentare in qualunque sede una realtà deformata: la parte sindacale, nella sua unitarietà rappresentata dalla Fnsi e dalle associazioni territoriali, oltre che dai Cdr delle due redazioni interessate, ha adottato espressamente il principio dell’equilibrio del conto economico rivendicato dall’editore; ha offerto, attraverso un approfondito studio dei bilanci e delle previsioni di risparmi formulate dalla stessa azienda, un ventaglio di soluzioni per il contenimento dei costi interni ed esterni, a partire da un intervento sul costo del lavoro quantificabile in oltre tre milioni di euro in un biennio; ha indicato soluzioni sostenibili per l’equiparazione dei trattamenti e delle professionalità delle due redazioni giornalistiche e per il potenziamento della capacità produttiva multimediale, punto di forza ineludibile del nuovo progetto.
Il rispetto dell’impegno assunto per la fusione tra le due agenzie è l’unica strada che Luigi Abete ha per superare la sua situazione di editore “a mezzo servizio” di Tmnews: fin dal 2009, infatti, a causa della sua condizione di editore di due agenzie, non è stato in grado di ottenere per la nostra testata un trattamento contrattuale adeguato, nella fornitura di servizi in convenzione commissionati dal Governo.
D’altro canto Palazzo Chigi, principale committente dei servizi di tutte le agenzie di stampa, non potrebbe certamente consentire all’editore, che ha firmato da poco i due nuovi contratti di Tmnews e Asca impegnandosi al mantenimento del prodotto complessivo, di portare a termine una operazione che non perseguisse tale obiettivo anche attraverso un reale efficientamento, in piena trasparenza, di tutti i costi della nuova agenzia.
Indietro non si torna, non sarà indolore e non passerà sotto silenzio la paventata “fuga” dell’editore dalle sue responsabilità. I giornalisti di Tmnews sono pronti a chiamare tutti i soggetti istituzionali, sindacali e imprenditoriali alle loro responsabilità e hanno i mezzi, la determinazione e gli argomenti per rispondere alle minacce della controparte facendo della loro vertenza un caso esemplare di trasparenza sull’uso del denaro pubblico e di quello della previdenza della categoria.
Il Cdr di TmNews