NEW YORK (Usa) – Anche il colosso dell’informazione economico-finanziaria, la Thomson Reuters, che edita l’omonima agenzia di stampa numero 1 al mondo, si trova a dover fare i conti con il calo dei profitti e ha annunciato un taglio di 2.000 posti di lavoro sui 50.000 tra giornalisti e analisti economico-finanziari che lavorano per il gruppo in tutto il mondo. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Jim Smith.
I profitti sono calati nel terzo trimestre del 2,5% a quota 273 milioni di dollari, mentre i ricavi sono sostanzialmente stabili a 2,74 miliardi Tra le voci in perdita del colosso anglo-canadese la stessa agenzia di stampa “eponima”, la Reuters, anche se i problemi maggiori sono nel servizio di terminali che forniscono un flusso initerrotto di dati agli operatori economici.
In questo settore è durissima la competizione di Bloomberg (di proprietà del tre volte sindaco di New York) e la ultima arrivata Symphony Communications, controllata dal gotha dei colossi bancari mondiali. (Agi/Afp)
Il calo dei profitti nel colosso che edita l‘agenzia di stampa numero 1 al mondo