Ida Colucci al Tg2, Luca Mazzà al Tg3, confermato Mario Orfeo al Tg1. Domani il voto

Tg Rai: le proposte di Campo Dall’Orto

Ida Colucci e Luca Mazzà (Ansa)

Luca Mazzà e Ida Colucci (Ansa)

ROMA – Sono arrivati sul tavolo dei consiglieri di viale Mazzini i curricula dei nuovi direttori del Tg2, Tg3, Giornale Radio e Rai Parlamento. Quelli proposti dal direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, al Cda che li voterà domani mattina: si tratta di Ida Colucci alla direzione del Tg2, Luca Mazzà al timone del Tg3 al posto di Bianca Berlinguer, Andrea Montanari al Gr e Nicoletta Manzione a Rai Parlamento. Confermati, secondo quanto riferisce l’Agi, i direttori del Tg1, Mario Orfeo, e del Tgr, Vincenzo Morgante.
Nomine che potrebbero, in ogni caso, slittare a giovedì dopo la discussione in Vigilanza Rai sul piano editoriale prevista per mercoledì sera. Al pacchetto potrebbero, inoltre, aggiungersi nelle prossime ore i nuovi incarichi per Berlinguer e Masi. L’azienda, però, smentisce i “rumors” e tiene a precisare che “nella giornata odierna, il dg non ha presentato alcun profilo ai consiglieri di amministrazione di viale Mazzini”.
Una posizione facilmente comprensibile visto che la riunione del consiglio d’amministrazione della Rai è confermato per domani mattina con all’ordine del giorno, appunto, il nuovo piano editoriale e le prossime nomine dei direttori dei tg.
Non si fanno attendere, invece, le reazioni da parte degli esponenti politici dei diversi partiti: “Se è vero quello che leggo sui giornali, vuol dire che di fronte a qualche meritata conferma come quella del direttore del Tg1, che io stimo molto, si va a qualche ingiusta punizione. Mi riferisco per esempio al direttore del Tg2. Spero sia falso che la sostituzione del direttore del Tg2 avvenga per giustificare la sostituzione del Tg3, e cioè della dottoressa Berlinguer che stimo anch’io”, ha commentato Angelino Alfano.
Al leader Ncd ha risposto subito dopo l’esponente di Idea, Gaetano Quagliariello: “Di Matteo Renzi non ci stupiamo, e anzi ora ci è più chiara la sua ammirazione per le recenti gesta di Erdogan. Più singolare è il tardivo rammarico di chi da tempo ha rinunciato a combattere e mettere in gioco le proprie posizioni di potere in nome dei principi in cui dice di credere”. E aggiunge: “In Italia accade che un governo arrogante, spregiudicato e bulimico asservisce a se stesso la governance del servizio pubblico con una contro-riforma e in vista del mundialito referendario procede alle epurazioni”.
Anche il Movimento Cinque Stelle vede un collegamento tra la conferma di Orfeo al Tg1 e la consultazione referendaria: “È sempre più chiaro perché Matteo Renzi vuole confermare Mario Orfeo alla guida del Tg1. Il telegiornale della rete ammiraglia Rai si conferma, dati alla mano, megafono del sì al referendum. Dal 15 aprile al 15 luglio lo squilibrio è abnorme, dimostra parzialità e chiara vicinanza della linea editoriale del Tg1 a quella dell’esecutivo”, si legge in una nota dei parlamentari M5S in Vigilanza Rai.

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