Dalla Procura di Roma per l’aggressione a Daniele Piervincenzi ed Edoardo Anselmi

Testata di Ostia: chiesto il giudizio per Spada

La testata con cui Roberto Spada ha spaccato il naso a Daniele Piervicenzi

La testata con cui Roberto Spada ha spaccato il naso a Daniele Piervicenzi

ROMA – I pm della Procura della Repubblica di Roma, Ilaria Calò e Giovanni Musarò, hanno chiesto il rinvio a giudizio per Roberto Spada, protagonista della testata con cui, il 7 novembre scorso ad Ostia, spaccò il naso del giornalista Daniele Piervincenzi.
All’udienza preliminare – fissata per i prossimo 23 gennaio davanti al Gup Maria Paola Tomaselli – Spada dovrà rispondere, assieme al presunto complice Ruben Nelson Alvez Del Puerto, di lesioni personali e violenza privata aggravati dai futili motivi e dal metodo mafioso.
Roberto Spada e Ruben Nelson Alvez Del Puerto aggredirono la troupe che lavorava privatamente per la trasmissione Rai “Nemo – Nessuno escluso” durante un’intervista davanti alla palestra di Ostia. Spada sferrò la testata – immortalata nel video che ha fatto il giro del mondo – che provocò la frattura del setto nasale di Piervincenzi per poi inseguirlo assieme al complice colpendolo con un bastone sia lui che il cameraman Edoardo Anselmi, che ha riportato un trauma cranico.
Roberto Spada è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine, mentre Del Puerto si trova in quello di Nuoro, dove sono stati trasferiti dal carcere romano di Regina Coeli.
Titolare di una palestra di Ostia, appassionato di boxe e “giocatore professionista di poker”, Roberto Spada è il fratello di Carmine, detto “Romoletto”, il boss condannato a 10 anni per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.
La famiglia Spada è nota alle cronache per contiguità con ambienti criminali nel territorio di Ostia e dintorni e per il coinvolgimento in diverse inchieste giudiziarie. All’inizio di ottobre sette esponenti del clan sono stati condannati a complessivi 56 anni di carcere con l’aggravante del metodo mafioso. L’inchiesta, aperta dopo l’aggressione a Massimo Cardoni – gambizzato a colpi di pistola nell’ottobre del 2015 davanti a un supermercato di Ostia – ha portato ad accertare una serie di comportamenti delittuosi tra cui minacce alla violenza sotto varie forme e sfratti forzosi da alloggi popolari. (giornalistitalia.it)

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