Siamo alla resa dei conti dopo la bocciatura in Cda del piano di riforma dell’area news

Terremoto in Rai: Verdelli Ko, Dall’Orto alle corde

Carlo Verdelli

Carlo Verdelli

Antonio Campo Dall’Orto

Antonio Campo Dall’Orto

ROMA – Le dimissioni di Carlo Verdelli da direttore editoriale per l’area informativa Rai, causa la sostanziale bocciatura in Cda del suo piano di riforma dell’area news, si traducono in una netta presa di posizione da più parti contro l’attuale vertice di viale Mazzini. E al centro del fuoco incrociato sembra esserci per lo più il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, il cui ruolo pare essere messo in discussione, accreditando le voci di “rimpasto” o avvicendamenti in quella responsabilità.
C’è chi nei corridoi della politica ipotizza Maggioni al suo posto, da presidente a dg Rai. Il fine corsa di Campo Dall’Orto, però, potrebbe avvenire solo in caso di sfiducia da parte di almeno buona parte dello stesso Cda di viale Mazzini, non può essere la singola critica a metterlo fuori gioco. E al momento non ci sarebbe tra i consiglieri quella compattezza e volontà decisa in grado di rovesciare tutto, anche se Verdelli è stata una scelta di Campo Dall’Orto.
Intanto, se da una parte c’è l’azienda che rende noto di aver “preso atto” con “rammarico” della volontà di Verdelli di dimettersi, con il dg che “in particolare, lo ringrazia per aver saputo gestire con grande capacità, scrupolo e professionalità i numerosi momenti di emergenza informativa in cui la Rai, i suoi canali e i suoi giornalisti sono sempre riusciti a offrire agli italiani un’informazione puntuale, coordinata e pluralista”, e di quel lavoro resterà comunque traccia, dall’altra c’è l’esecutivo Usigrai che sottolinea che “il fallimento di questo vertice non si può esaurire nelle dimissioni di Verdelli”.
Per il sindacato dei giornalisti Rai la creazione della nuova struttura “è la principale, e nei fatti unica, scelta dell’attuale vertice sull’informazione. Questa vicenda non può chiudersi qui. La censura Anac, la sanzione per comportamento antisindacale, ora le dimissioni di Verdelli: il vertice Rai deve render conto con urgenza di scelte disastrose. Anche perché non è credibile che il direttore generale non fosse a conoscenza della linea scelta dal direttore editoriale. Non assisteremo in silenzio – dice l’Usigrai – alla delegittimazione della Rai Servizio Pubblico causata da un vertice inadeguato”. E un consigliere Rai di maggioranza dice che “non si può convocare un consiglio informale e provocare questo disastro, vuol dire che la Rai è fuori controllo”.

La sede Rai di viale Mazzini a Roma

La sede Rai, in viale Mazzini a Roma

A chiedere chiarezza sulla gestione dell’azienda di viale Mazzini non sono solo le forze d’opposizione. “Io resto alle indicazioni del governo, il responsabile non può essere solo Verdelli”, dice per esempio Michele Anzaldi, del Pd e componente della commissione di Vigilanza. Membri del Cda sottolineano quanto forte sia percepita una distanza tra il dg Campo Dall’Orto e la presidente Monica Maggioni, “è – spiega uno dei consiglieri – l’azienda che paga il conto di questo scontro”.
Forza Italia con Gasparri e Matteoli e Fratelli d’Italia con Rampelli puntano il dito sul dg di viale Mazzini e dicono chiaramente che “dopo Verdelli tocca a lui”. Ma anche dai dem non c’è alcuna difesa verso i vertici di viale Mazzini. “Se dopo un anno e mezzo, cioè metà mandato del dg Campo Dell’Orto, si conclude così la stagione Verdelli, non è certo soltanto lui a dovere pagare conto di un fallimento annunciato”, dice per esempio Salvatore Margiotta, componente della vigilanza. E i rappresentanti del M5S in vigilanza dicono che le dimissioni di Verdelli “sono un fallimento del servizio pubblico in salsa renziana, capace di mostrare il vero sistema di potere del Giglio magico con invidie e gelosie”. E aggiungono “avevamo chiesto a gran voce la discussione e l’approvazione del piano informazione prima delle nomine, invece la scelta dei vertici del servizio pubblico è stata inversa: prima il poltronificio con la spartizione delle nomine fra i vari partiti e poi un piano che era destinato alla bocciatura. Questo è un fallimento che ha dei costi: il tempo perso e i robusti stipendi di Verdelli e della sua struttura”.
Chi si rammarica per le dimissioni di Verdelli è anche Carlo Freccero, consigliere Rai che pure ha criticato la proposta di piano di riforma dell’area news prospettata dal direttore editoriale. “Mi dispiace molto – dice Freccero all’Agi – perché il confronto serve proprio ad evitare le dimissioni. È cambiato un quadro di riferimento, non ci sono le risorse necessarie per quel piano che c’erano due mesi fa. Oggi ci sono altre condizioni economiche e anche di sistema. Mi dispiace, non si devono risolvere le cose sempre con dimissioni così”. (agi)

Verdelli: “Mi sono dimesso perché il mio sforzo non trova riscontro”

ROMA – “Mi sono dimesso, sto preparando la lettera, molto breve, con cui comunico classe mia decisione al direttore generale”. Carlo Verdelli, direttore editoriale per l’offerta informativa, rompe gli indugi e all’Agi riferisce di aver preso atto di quanto emerso oggi in Cda, dove nei fatti è stato demolito e cancellato il suo progetto di riforma del sistema informazione in Rai.
“Non posso continuare a lavorare a qualcosa e in una realtà dove il mio sforzo non trova riscontri”, aggiunge Verdelli. Dimissioni irrevocabili dunque? “Nella mia vita se c’è una cosa certa è la coerenza, l’onestà intellettuale”.

La Rai: “La proposta Verdelli resterà base di confronto”

RaiROMA – “La Rai ha preso atto questa sera della volontà espressa dal direttore editoriale per l’Offerta informativa Carlo Verdelli di rassegnare le sue dimissioni irrevocabili”. È quanto si legge in una nota dell’azienda. “Rai si rammarica della scelta e ringrazia sentitamente Verdelli per la preziosa attività svolta in questo anno di lavoro nel quale ha coordinato l’attività informativa del Servizio pubblico.
Il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, in particolare, lo ringrazia per aver saputo gestire con grande capacità, scrupolo e professionalità i numerosi momenti di emergenza informativa in cui la Rai, i suoi canali e i suoi giornalisti sono sempre riusciti a offrire agli italiani un’informazione puntuale, coordinata e pluralista”, si legge nella nota.
“L’azienda – spiega il comunicato – ribadisce che la proposta di Piano per l’informazione redatta dal direttore Verdelli e dalla sua struttura resterà come una preziosa base da cui far proseguire il confronto necessario al varo del Piano finale per l’Informazione su cui tutto il Consiglio di Amministrazione e il direttore generale sono da mesi impegnati”.

Franco Siddi: “Il piano di informazione va portato avanti”

Franco Siddi

Franco Siddi

ROMA – Il consigliere di amministrazione della Rai Franco Siddi si dice “dispiaciuto” per le dimissioni di Carlo Verdelli. “Si tratta di una scelta autonoma – ha detto Siddi – avvenuta con una discussione in corso su una proposta sulla quale il Cda ha diritto di parola e di indirizzo. Peraltro – ha aggiunto – il Consiglio di amministrazione si era chiuso con un’idea di affidare al direttore generale la messa a punto della struttura di Verdelli”.
Il consigliere di amministrazione della Rai dà atto del “rigore” di Verdelli, ma non condivide la posizione. “Ritengo – ha rimarcato Franco Siddi – che si debba continuare il lavoro di innovazione profondo. Il piano di informazione non può e non deve fermarsi e va portato avanti avendo cura degli indirizzi del Parlamento, per gli obiettivi della centralità dell’informazione Rai su tutte le piattaforme, per le efficienze e le sinergie compatibili dal punto di vista organizzativo e finanziario. Non siamo in presenza – ha concluso – di una lotta tra innovatori e conservatori, tra passato e futuro, ma la sfida è di traghettare la Rai nel futuro”.

Anzaldi (Pd): “Bocciato il piano Verdelli? Il Cda chieda scusa”

Michele Anzaldi

Michele Anzaldi

ROMA – “Adesso chiedano scusa in prima battuta agli italiani per non aver applicato il piano Gubitosi e fatto perdere un risparmio di 70 milioni in un anno garantendo efficienza e dinamismo”. Lo dichiara il deputato del Pd e membro della Commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, commentando la notizia della bocciatura del piano news Verdelli dal consiglio di amministrazione Rai. “In seconda battuta – aggiunge – chiedano scusa a tutta la commissione di Vigilanza Rai che aveva approvato il piano all’unanimità”.
“Infine ai colleghi del precedente consiglio di amministrazione: hanno fatto passare due anni – tuona Anzaldi – e oggi dicono che il piano Verdelli non si farà. Cento milioni buttati, un’azienda più vecchia di prima, sette direzioni e un numero infinito di vice direttori per un sistema informativo che prova a rincorrere arrivando puntualmente ultimo”, conclude il deputato Pd.

Aracri-Fasano (Fi): “Anzaldi vive nel paese delle meraviglie”

Francesco Aracri

Francesco Aracri

Enzo Fasano

Enzo Fasano

ROMA – “Anzaldi vive nel mondo delle meraviglie. Ma quale approvazione all’unanimità dei vecchi piani per l’informazione della Rai? Dove l’ha sognato? Gubitosi fa parte del passato e aveva avanzato proposte cervellotiche che la giusta opposizione degli esponenti di Forza Italia e del centrodestra fece sì che non entrassero mai in vigore per fortuna della Rai. Ora la bocciatura del piano Verdelli è ancora più clamorosa e dovrebbe comportare le dimissioni di Campo Dall’Orto e l’abrogazione immediata della struttura informativa da lui voluta con spese enormi”.
Lo dichiarano i senatori di Forza Italia Francesco Aracri e Enzo Fasano. “Si tratta – aggiungono – di amichetti del mondo renziano di cui Anzaldi fa il vice sotto portavoce. Buttare il piano e buttare Campo Dall’Orto. L’attuale Cda Rai ha, invece, trasversalmente e saggiamente impedito scelte deliranti come lo spostamento del Tg2 a Milano in stile Totò e Peppino”.

M5S: “Le dimissioni di Verdelli sono un fallimento renziano”

Dalila Nesci

Dalila Nesci

ROMA – “Le dimissioni di Carlo Verdelli da direttore editoriale della Rai sono un fallimento del servizio pubblico in salsa renziana, capace di mostrare il vero sistema di potere del Giglio magico con invidie e gelosie”. Così i parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione di Vigilanza Rai. “Avevamo chiesto a gran voce la discussione e l’approvazione del piano informazione prima delle nomine, invece la scelta dei vertici del servizio pubblico è stata inversa: prima il poltronificio con la spartizione delle nomine fra i vari partiti e poi un piano che era destinato alla bocciatura. Questo è un fallimento che ha dei costi: il tempo perso e i robusti stipendi di Verdelli e della sua struttura”, concludono i pentastellati.

Matteoli (Fi): “Dopo Verdelli vada via anche Campo Dall’Orto”

Altero Matteoli

Altero Matteoli

ROMA – “Apprezziamo l’onestà intellettuale di Verdelli, ma dopo di lui ci aspettiamo le dimissioni di Dall’Orto per la sua gestione fallimentare e non solo”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Altero Matteoli, secondo il quale “è stato lui a mettere in piedi una sovrastruttura editoriale inutile e dispendiosa, servita soltanto per veicolare sui tg e sulle reti Rai i messaggi renziani nella lunghissima campagna referendaria finita come è noto”.
“Se quello che è stato fatto in Rai – sottolinea Matteoli – fosse accaduto durante il governo Berlusconi, ci sarebbero state le sommosse attorno a palazzo Chigi e nelle piazze del Paese. Ci aspettiamo quindi un gesto di onestà intellettuale anche dal direttore generale”. (agi)

 

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