Il direttore Giuli e l’ex Amicone: “Una scelta traumatica, ma obbligata”

Tempi dice addio alla carta e trasloca sul web

TempiMILANO – “Nessun uomo è così vecchio da non immaginare di poter vivere un anno ancora, ammetteva Cicerone. Nessun direttore è così avveduto da non illudersi di poter restare in edicola una settimana di più”. Sono le amare considerazioni di Alessandro Giuli, direttore di Tempi, il settimanale di matrice cattolica che dice addio alla carta per rimanere in vita sul web. Un addio forzato, come spiega Giuli nel suo editoriale, ripercorrendo le ragioni della scelta.
“Poi arriva il momento in cui bisogna fare i conti con la realtà: dopo ventitré anni di onorata presenza, dopo nove mesi (una gestazione) di spericolato rilancio, Tempi si sveste del suo abito cartaceo e trasloca online. Ragioni economiche, anzitutto, – scrive il direttore – inducono a una scelta a modo suo traumatica ma obbligata. Le premesse della ripartenza erano chiare: il settimanale doveva viaggiare con le proprie gambe in termini di vendite, abbonamenti e fatturato pubblicitario, è stato fatto il possibile, anzi l’impossibile: non è bastato. In una logica rigorosa di libero mercato, in assenza di sovvenzioni pubbliche o di mecenatismi rinascimentali, è doveroso fare un passo indietro. A volte si retrocede per ritirarsi in buon ordine, nell’attesa di una nuova sortita incoraggiata da migliori condizioni ambientali. Altre volte, addirittura, s’indietreggia di parecchi metri per poter spiccare un triplo salto in avanti. Non so ancora quale sia il caso nostro”.
Ecco, “sul fondale di queste righe c’è il marchio storico di Tempi, che è anche un blasone, un lignaggio, un mondo di riferimento popolato di amici e sostenitori, militanti e avventurieri”.
Un trasloco, insomma, in nome della sopravvivenza, vissuto con la comprensibile tristezza, tant’è che anche l’ex direttore di Tempi, Luigi Amicone, che nel gennaio di quest’anno ha lasciato la direzione di Tempi dopo 23 anni ininterrotti alla guida del settimanale e oggi è consigliere comunale a Milano, scrive su Twitter: “Il trasloco più difficile. Tempi lascia l’edicola. Non so se ci tornerà ma so che non finisce qui”. (giornalistitalia.it)

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