COSENZA – Disperato tentativo per salvare tutti i 22 posti di lavoro dell’emittente televisiva cosentina Teleuropa, che ha attivato la procedura di riduzione del personale (ai sensi dell’art. 4 e 24 della legge 223/91) che prevede il licenziamento collettivo di 11 dipendenti in servizio nella sede di Contrada Cutura di Rende.
Domani, mercoledì 22 luglio, alle ore 16 negli uffici di Confindustria, a Cosenza, azienda e sindacati si incontreranno per “valutare ulteriormente percorsi e soluzioni che permettano il superamento della procedura salvaguardando i livelli occupazionali in attesa di un graduale rilancio sul mercato”. Nel primo incontro, in Confindustria, il delegato di Teleuropa, Ugo Cappelli, ha lamentato una “situazione finanziaria estremamente grave, con gravissimo rischio occupazionale, in caso di fallimento e chiusura definitiva” dovuta ad “un notevole allungamento dei tempi di incasso dei crediti”, alla posizione debitoria che “ha, di fatto, creato una notevolissima crisi di liquidità che ha portato ormai al deterioramento dei rapporti con il personale dipendente e con i fornitori di materie prime e servizi che attendono da diversi mesi i pagamenti delle loro competenze” ed alla disdetta o, comunque, il notevole ridimensionamento degli investimenti pubblicitari sull’emittente con “conseguente drastica contrazione dei fatturati previsti”. Gli 11 esuberi vengono individuati dall’azienda in 2 impiegati receptionist su 2, 2 montatori su 3, 2 operatori di ripresa su 3, 1 operatore di emissione su 2, 2 tecnici mixer video su 4 e 2 giornalisti su 7.
Da ricordare che, contro il parere del Sindacato Giornalisti della Calabria, dal 2011 i giornalisti hanno rinunciato prima al contratto nazionale Fnsi-Fieg, passando al depotenziato Fnsi-Aeranti-Corallo, poi hanno accettato la trasformazione dello stesso da full-time a part-time al 60%, fatta eccezione per il direttore Attilio Sabato, l’unico a tutt’oggi a tempo pieno ed escluso dalla procedura di licenziamento collettivo.
All’incontro, convocato dal rappresentante di Confindustria Cosenza, Pierpaolo Mottola, erano presenti per la Fnsi-Sindacato Giornalisti della Calabria, il segretario Carlo Parisi, la componente della Giunta Esecutiva, Raffaella Salamina, ed il componente del Dipartimento Sindacale, Francesco Cangemi; per la Slc-Cgil Carmine Pasturi e Carlo Cerchiara e per la Fistel-Cisl Francesco Canino e Francesco Bifano.
Dopo una lunga ed animata discussione, azienda e sindacati hanno convenuto sulla necessità di trovare una soluzione che se, da un lato, non porti allo smantellamento della forza lavoro, dall’altro garantisca il graduale e puntuale pagamento delle spettanze correnti ed una rateizzazione di quelle arretrate che hanno, ormai, raggiunto le dieci mensilità.
“Tra le ipotesi percorribili – afferma Carlo Parisi – l’unica soluzione possibile appare quella della cassa integrazione in deroga a rotazione che, sebbene risenta dei pesanti ritardi in materia di erogazione, permetterebbe all’azienda di continuare la propria attività, ridimensionando la spesa e il palinsesto, ed ai lavoratori (che per tanti anni hanno accettato sacrifici sovrumani) di mantenere (ma, naturalmente, solo se pagati) il posto di lavoro. Fortemente penalizzante risulterebbe, infatti, l’ipotesi di un’eventuale ulteriore riduzione del part-time, che danneggerebbe pesantemente la già gravemente compromessa posizione previdenziale dei lavoratori”. (giornalistitalia.it)
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