MESSINA – “Giudicate voi se è normale il comportamento della Procura nei confronti di De Luca, valutate voi se è da paese civile. Poi vi lamentate se vi danno le testate. Cercate di operare nell’interesse dei cittadini”. La stupefacente frase non è del bullo di turno, preso a caso per le strade di Ostia, ma dell’avvocato Carlo Taormina, 76 anni, romano, intervistato dai cronisti all’uscita dal Tribunale di Messina dopo l’interrogatorio del suo assistito Cateno De Luca.
Taormina, che in passato è stato difensore, tra gli altri, di Giulio Andreotti, Bettino Craxi (Tangentopoli), Francesco Prudentino (Sacra Corona Unita), del neofascista Franco Freda, del carabiniere Mario Placanica (accusato dell’omicidio di Carlo Giuliani al G8 di Genova del 2001), dal 2001 al 2006 è stato deputato di Forza Italia e, persino, sottosegretario al Ministero dell’Interno del Governo Berlusconi.
Lapidario il commento del presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Giulio Francese: “Una frase infelice e fuori luogo quella dell’avvocato Taormina, che non si capisce perché tiri in ballo l’episodio della testata inferta a un giornalista a Ostia. Bisognerebbe avere più rispetto per i cronisti e non alimentare con certe dichiarazioni un clima di odio che poi rischia di degenerare in episodi violenti come è successo a Ostia. Per tornare a un clima più sereno ognuno deve fare il proprio lavoro nel rispetto di tutti. Basta allusioni e accuse gratuite”. (giornalistitalia.it)