LIZZANO (Taranto) – Tagliati nella notte a Lizzano, in provincia di Taranto, settanta ceppi delle vigne di Primitivo coltivate nel terreno di proprietà del giornalista Bruno Vespa. A sporgere denuncia contro ignoti alla Stazione dei Carabinieri di Lizzano è stato lo stesso conduttore di “Porta a Porta”.
“La Puglia – ha dichiarato Bruno Vespa all’Ansa – ha dato il benvenuto alla mia prima vendemmia nella vigna di Lizzano, acquistata lo scorso anno. Ieri abbiamo tranquillamente vendemmiato il Fiano, stanotte sono stati tagliati 70 ceppi delle vigne di Primitivo. Si tratta evidentemente di opera di piccoli mafiosi locali. Ma stiano pur sicuri che non mi lascio intimidire”.
Parliamo di otto ettari di terreno in contrada Porvica, a Lizzano, che Bruno Vespa ha acquistato un anno fa assieme alla seicentesca Masseria Li Reni di Manduria, e ad un vigneto tra Avetrana e Manduria per realizzare la sua azienda vitivinicola “Futura 14”. (giornalistitalia.it)
Un taglio di “avvertimento” che non ha danneggiato le piante
TARANTO – A quanto pare, i ceppi non sarebbero stati tagliati alla base, come solitamente avviene in casi del genere quando si vuole lanciare un segnale intimidatorio, ma, come si dice in gergo agricolo, “capitozzati”, ovvero recisi nella parte alta. Questo consentirebbe di recuperare i grappoli di uva già giunti a maturazione in questi giorni e pronti per la vendemmia. In ogni caso, al di là del punto in cui è stato praticato il taglio sulla pianta, sembra evidente – secondo quanto emerge dai primi accertamenti – che possa trattarsi di un avvertimento, forse da parte di concorrenti agricoli.
Vespa è da alcuni anni nel Tarantino interessato a portare avanti la produzione di vino. In particolare è presente nel versante orientale della provincia tra Manduria, terra del famoso vino Primitivo, e Lizzano. Sino a qualche tempo fa il giornalista aveva dei vigneti in fitto, da quest’anno, invece, ha acquisito anche dei vigneti ed una masseria annessa per la quale ha presentato un progetto di ristrutturazione al Comune di Manduria ora in fase di valutazione. Quella del 2016 è la prima vendemmia diretta per Vespa. Proprio giorni addietro Confagricoltura Taranto aveva diffuso un primo bilancio preventivo sulla andamento della stagione vinicola del 2016 affermando che grazie alle condizioni climatiche di questo fine agosto si prospetta una “grande annata” soprattutto per il Primitivo, vino che da anni si è ormai imposto all’attenzione del mercato.
“È un brutto segnale, hanno voluto colpire un simbolo, una persona nota a tutti per l’investimento fatto nelle nostre campagne – ha commentato Luca Lazzaro, presidente di Confagricoltura Taranto – intimidazioni del genere nel mondo agricolo ci sono sempre state e purtroppo credo che ce ne saranno a Taranto. È ovvio, però, che quando colpisci una persona molto nota amplifichi la diffusione delsegnale intimidatorio: è un po’ come se colpissi tutti i vignaioli e rischi di scoraggiare anche chi, dopo Vespa, vuole venire qui ad investire. Perché non va trascurato un dato: oggi l’area di Manduria è in grande crescita. Se vuoi comprare qualche ettaro sparso di vigneto, lo puoi fare ancora, ma se pensi di acquisire una proprietà o un’azienda agricola di dimensioni significative, di fatto non ce ne sono più. C’è la fila dei compratori. E non solo per comprare vigneti ma anche complessi immobiliari come le nostre masserie”.
“Bruno Vespa – ha aggiunto Lazzaro – si sta impegnando in un progetto importante tra Lizzano e Manduria. Una personalità come lui poteva investire in qualunque parte d’Italia, a partire dalla Toscana, e invece ha scelto la Puglia, il Tarantino, perché apprezza come la natura è qui presente, come stiamo sviluppando la cultura del vino e come stiamo accompagnando il prodotto a posizionarsi sempre meglio sul mercato. Non a caso abbiamo voluto che Vespa fosse anche testimonial di alcuni eventi proprio a Manduria”.
Viva condanna per il “vile atto ai danni del giornalista Vespa che stiamo seguendo nella sua attività di vitivinicoltore e promotore del territorio pugliese” viene espressa anche dal presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, anch’egli vitivinicoltore. “Le ragioni dovranno essere accertate dagli inquirenti – rileva – resta il fatto che si tratta di un gesto che ha arrecato un danno a Vespa, ma anche all’immagine complessiva di una regione accogliente produttiva, laboriosa che non accetta in alcun modo episodi lesivi di un settore che è asset strategico per lo sviluppo di tutta l’economia pugliese”. (Agi)