GINEVRA (Svizzera) – Una megainchiesta giornalistica, realizzata dal Washington International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), scuote il mondo dei Vip e della finanza.
Fra i 2.694 clienti spagnoli di HSBC rivelati dalla cosiddetta “lista Falciani” spiccano la famiglia Botin del Banco Santander e il pilota di Formula 1 Fernando Alonso, secondo quanto emerge dall’inchiesta coordinata da Le Monde e dal Consorzio internazionale di giornalisti d’inchiesta, citata oggi da El Confidencial. La Spagna occupa il posto numero 12 nella lista di clienti evasori della banca di Ginevra – dietro Gran Bretagna, Brasile, Stati Uniti, Italia e Francia – della quale l’ex impiegato e informatico Hervé Falciani registrò su CD gli elenchi di clienti nel 2009 e li rese pubblici.
Dall’inchiesta emerge che i Botin, in particolare il presidente Emilio Botin, morto nel settembre scorso, “utilizzarono un’autentica ragnatela di società per occultare chi fosse il reale proprietario del denaro”, stimato in oltre 2 miliardi di euro.
“In gran parte, imprese con sede nei paradisi fiscali di Panama e delle Isole Vergini Britanniche dei Caraibi, a loro volta intestate a numerosi prestanome”, informa il quotidiano digitale. La società più importante della rete era North Star, a cui fanno capi i cinque numeri di conti correnti che, nell’inchiesta aperta sulle lista Falciani dal giudice Andreu dell’Audiencia Nacional, sono attribuiti a Emilio Botin.
Un’inchiesta “spettacolare e inedita”, con “cifre che danno il capogiro”: il quotidiano francese Le Monde anticipa il contenuto della prima parte di un’indagine che i suoi specialisti hanno compiuto tra Parigi, Washington, Bruxelles e Ginevra, sulle tracce di un vasto sistema di evasione fiscale accettato e incoraggiato dalla banca britannica HSBC, secondo gruppo bancario mondiale, attraverso la sua filiale svizzera HSBC Private Bank.
Le Monde, che indaga sullo scandalo HSBC fin dalle sue origini, afferma di esser venuto in possesso di dati bancari su scala mondiale relativi al biennio 2005-2007, che dimostrano una gigantesca frode su scala internazionale. Fra i vip interessati, Le Monde anticipa i nomi dell’attore francese Gad Elmaleh, compagno di Charlotte, figlia di Carolina di Monaco, del re del Marocco, Mohamed VI, dell’attore americano John Malkovich.
Vacillano, secondo il giornale francese che nell’ambito di un consorzio condivide l’inchiesta con una sessantina di media internazionali, i vertici bancari di mezzo mondo.
E mentre Le Monde anticipa la maxi inchiesta, Repubblica – citando un prossimo articolo de L’Espresso – ricorda la lista Falciani in cui apparivano 7 mila nomi italiani tra i quali quello dello stilista Valentino Garavani, Flavio Briatore e Valentino Rossi che, da tempo, affermano di non avere più conti in sospeso con il fisco. Secondo i dati di Le Monde, 180,6 miliardi di euro sarebbero transitati, a Ginevra, sui conti HSBC di oltre 100.000 clienti e di 20.000 società offshore, fra il 9 novembre 2006 e il 31 marzo 2007. Un periodo corrispondente a quello della “lista Falciani”, l’archivio dell’informatico francese che fornì al fisco i dati su migliaia di evasori rubati al suo datore di lavoro.
Oltre 5,7 miliardi sarebbero stati dissimulati da HSBC in paradisi fiscali soltanto per conto di clienti francesi. Nelle liste, che domani saranno divulgate, si trovano fra l’altro trafficanti d’armi e di stupefacenti, finanziatori di organizzazioni terroristiche, uomini politici, star dello show business, campioni dello sport o famosi industriali. Tutti desiderosi di celare al fisco i loro averi. In questo intento, sarebbero stati “incoraggiati” dal comitato esecutivo di HSBC a nascondere meglio il loro denaro al riparo di strutture offshore, in genere con base a Panama o nelle isole Vergini britanniche.
Nella maxi-inchiesta su scala mondiale, spiega Le Monde, sono stati mobilitati 154 giornalisti di 47 Paesi, emissari di 55 media. HSBC Private Banck, le autorità politiche e giudiziarie svizzere contestano fin dall’inizio della vicenda le cifre del fisco e della giustizia francese, oltre alla liceità dell’uso dei dati che, ricordano, provengono da un furto. (Ansa)
L’inchiesta del Consorzio internazionale di giornalismo investigativo travolge la Hsbc