MILANO – Si aggrava la posizione di Paolo Massari, 54 anni, il giornalista Mediaset arrestato il 14 giugno scorso con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di un’amica, un’imprenditrice sua coetanea, con la quale si conoscevano dai banchi di scuola e non c’è mai stata alcuna relazione sentimentale.
Una decina di donne gli rivolgono, infatti, la stessa accusa e sette di esse sono state già sentite dai magistrati. A innescare la reazione a catena è stata la denuncia della donna soccorsa il 13 giugno scorso, verso le 21.45, dagli agenti della Squadra Volante della Polizia di Stato mentre nuda, in via Nino Bixio, a Milano, chiedeva aiuto. Trasportata al pronto soccorso della clinica ostetrica dell’Ospedale Mangiagalli, dove è stata accertata la violenza subita, ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine facendo scattare le ricerche di Massari, arrestato alle 3 di notte e rinchiuso nel carcere di San Vittore.
Alcune donne hanno, infatti, contattato l’imprenditrice raccontando di aver vissuto lo stesso incubo. La testimonianza è stata messa a verbale, ieri a Palazzo di Giustizia, dalla stessa imprenditrice nel corso dell’incidente probatorio.
A rendere la notizia è stato il quotidiano La Stampa che, nella cronaca dell’incidente probatorio condotto dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, ha fatrtio emergere un comportamento “seriale” del giornalista ed ex assessore comunale della Giunta guidata dal sindaco Letizia Moratti.
L’imprenditrice ha raccontato, infatti, di essere stata contattata da altre donne che, negli anni, sarebbero state vittime come lei di Massari. «Donne – la sottolineato l’ex compagna di scuola del giornalista – che non si conoscono tra loro e che vengono da mondi diversi», Due di esse, nelle scorse settimane, hanno raccontato le molestie nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?”, ma non possono più denunciare Massari perché sono trascorsi più dei sei mesi dagli episodi. Denunce, hanno spiegato le donne, mai presentate per paura di non riuscire ad ottenere giustizia nei confronti di un personaggio noto. Le testimonianze servono, comunque, a delineare il quadro del personaggio che nel 2010 era stato costretto a lasciare la politica dopo le denunce di molestie sessuali da parte di una diplomatica norvegese e una dipendente del Comune di Milano.
Ritenendo «attuale il pericolo di reiterazione del reato», il Gip del Tribunale di Milano ha confermato a Paolo Massari la misura cautelare del carcere. (giornalistitalia.it)
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