LONDRA (Gran Bretagna) – Nuova era per “The independent”. A partire da oggi il quotidiano britannico liberal sarà solo on line. “È un nuovo capitolo – scrive il giornale sul sito – il giornalismo è cambiato”. “Stop press: 1986-2016”, é il titolo in inchiostro rosso su sfondo bianco che campeggia al centro della prima pagina con il nome della testata scritto in verticale a caratteri cubitali lungo il lato sinistro della pagina.
La decisione arriva dopo un calo delle tirature che ha riguardato tutto il settore. Finisce così una storia durata 30 anni per il quotidiano più europeista, anticonformista e fuori dal coro fra le testate del Regno Unito, che dal 1986 era un punto di riferimento del mondo liberal. gli editori, gli uomini d’affari russi Aleksandr e Ievgheni Lebedev, padre e figlio, dopo averlo salvato dai debiti a fronte di un inarrestabile calo di copie non possono fare altro che intraprendere la svolta digitale, facendolo diventare così il primo quotidiano nazionale che “trasloca” del tutto su internet.
L’ultimo numero su carta del domenicale Independent on Sunday era uscito domenica scorsa. Il cambiamento rappresenta una “svolta eccitante nella storia del giornalismo – prosegue il giornale – e permetterà l’apertura a nuovi mercati, nuovi modelli di business”, ma soprattutto anche a “nuovi lettori”, perché “un giornale non è altro che una collaborazione tra lettori e scrittori e tale cooperazione adesso non potrà che proseguire ora solo online”.
The Independent poi aggiunge che “mantenere standard qualitativi di alta qualità è un duro lavoro”, un obiettivo che va mantenuto nel nuovo contesto che il giornale intende affrontare. L’avventura digitale dell’editoria parte negli Stati Uniti nel 1992 quando alcune piccole testate giornalistiche decidono di sperimentare il giornalismo sul web per avere maggiore visibilità.
I giornali principali arrivano sulla rete nel 1993, non riscuotendo però un grande successo, anche perché la versione online, a pagamento, non era altro che la copia della versione stampata. Ma è dal 1999 che tutte le maggiori case giornalistiche avranno un sito web, continuando però a mantenere una presenza nelle edicole.
Nell’ottobre del 2012 a scrivere la storia è Newsweek, in edicola dal 1933, che vittima della dura realtà dei conti in rosso, ha pubblicato il suo ultimo numero cartaceo il 31 dicembre dello stesso anno, per poi comparire solo sul web. L’addio alla carta era stato preconizzato nel 2007 a Davos da Arthur Sultzberger, l’editore del New York Times. La decisione di Newsweek ha, poi, iniziato a solleticare molti editori di quotidiani anche nel vecchio continente, preoccupati a fronte delle emorragie nei loro budget annuali. (Ansa)
Da oggi il quotidiano britannico liberal sarà solo on line. Finisce una storia trentennale