BRUXELLES (Belgio) – L’Unione Europea è pronta ad agire contro la pubblicità ingannevole sui social, dopo i risultati di uno studio che mostrano come la maggioranza degli utenti non riconosca la natura commerciale di post e “like” sponsorizzati, ma non chiaramente presentati come tali e altre pratiche normalmente proibite dalle regole Ue nel mondo offline che vengono invece applicate dai social come Facebook, Twitter o Instagram.
Da questo studio commissionato da Bruxelles e realizzato in sei Paesi tra cui l’Italia, emerge infatti che un terzo delle persone è inconsapevole della natura commerciale delle pubblicità presentate come contenuto editoriale proprio del social, come per esempio un post, a differenza di quanto avviene nel mondo “fisico” dove un contenuto editoriale a pagamento viene facilmente identificato dai lettori.
Due terzi degli utenti, inoltre, sono fuorviati dalla pratica corrente di Facebook di mostrare “like” di amici vicini a prodotti diversi da quelli a cui questi hanno invece effettivamente dato il loro apprezzamento. Sono, inoltre, abitudine corrente sui social una serie di operazioni di “reclame” vietate dalla Lista nera Ue delle pratiche sleali quali finti concorsi a premi e false offerte.
“Questo studio porta prove a preoccupazioni che avevamo già sulla pubblicità sui social media”, in quanto “alcune delle tecniche usate sono manipolatorie e non le permetteremmo proprio nel mondo offline”, ha dichiarato la commissaria Ue ai consumatori Vera Jourova, annunciando che porterà il caso “all’attenzione delle autorità nazionali dei consumatori che vedranno se è necessaria un’azione coordinata a livello Ue”.
Perché “offline oppure online, le società non devono ingannare ingiustamente i consumatori, ma devono rispettare pienamente le regole Ue sulla loro protezione”, ha avvertito. (ansa)
Ue: la maggioranza degli utenti non riconosce la natura commerciale di post e like