PIACENZA – Lettore, collaboratore, redattore, vice-caposervizio, vice-caporedattore, poi caporedattore e infine direttore: ecco il percorso che ha portato Stefano Carini, i cui primi articoli per Libertà sono datati addirittura 1978 (quando era solo diciottenne), alla guida dello storico quotidiano di Piacenza, a partire dal primo gennaio 2016, al posto di Gaetano Rizzuto.
Una traiettoria raccontata al direttore di Telelibertà, Nicoletta Bracchi, nel corso della trasmissione “Nel Mirino”, in onda ogni venerdì alle 21 sull’emittente televisiva dell’Editoriale Libertà.
“Quando l’editore Donatella Ronconi mi ha comunicato la nomina – ha spiegato Carini – ho provato emozione, ma anche preoccupazione, vista la grande responsabilità e conoscendo bene cosa Libertà rappresenti per i piacentini. L’ho detto alla mia famiglia, ci ho pensato, ma alla fine ritenevo ingiusto sottrarmi a questa chiamata. Darò tutto me stesso, ho accettato anche perché so di avere anche una buona squadra sia in redazione, sia in tipografia. E posso contare sul supporto di tutto il gruppo”.
Nato a Piacenza il 17 dicembre 1959, Stefano Carini vive a Rivergaro, è giornalista professionista iscritto all’Ordine dell’Emilia Romagna dal 30 novembre 1987 ed ha intrecciato in modo profondo l’attività giornalistica con le vicende di vita personale, la grande passione per il calcio, la corsa e l’attività sportiva.
Libertà, un quotidiano con 133 anni di storia
Libertà, quotidiano della città e della provincia di Piacenza, è stato fondato il 27 gennaio 1883 da Ernesto Prati, che lo ha diretto fino al 1920, quando ne hanno raccolto l’eredità prima il figlio, Filiberto Prati, e poi i nipoti, Marcello ed Ernesto, che nel dopoguerra lo hanno completamente rifondato. Quest’ultimo ne ha mantenuto la direzione giornalistica fino al 1994.
La formula editoriale del quotidiano mira a dare risalto all’informazione piacentina ed emiliana, con uno sguardo anche alla Lombardia e in particolare al Lodigiano.
Servendosi della collaborazione di nomi illustri, molti dei quali piacentini, Libertà si pone come strumento di intervento, stimolo e controllo nei confronti dei principali attori della scena politica e sociale della città, oltre che come interlocutore privilegiato nel dialogo con i cittadini. A tutti è garantita un’opportunità di espressione e di confronto, nel rispetto di una linea editoriale laica, democratica, portatrice di valori di progresso civile. Libertà raggiunge l’88% della popolazione di Piacenza e provincia che dichiara di leggere la stampa quotidiana. Ha una tiratura di circa 35mila copie e una diffusione di circa 25mila copie con 130mila lettori adulti.