SAN MARINO – Il Segretario di Stato al Lavoro, la Cooperazione Economica e l’Informazione, Iro Belluzzi, ha illustrato, all’aula consiliare, la proposta di legge “in materia di Editoria e di professione degli operatori dell’informazione” della Repubblica di San Marino.
Lo rende noto l’Unione per la Repubblica rammaricata del fatto che, “a causa della chiusura della sessione, non vi è stata la possibilità di poter svolgere considerazioni sulla proposta” che, comunque, “avremo modo di svolgere nella prossima sessione programmata per fine mese”.
Condividendo “la necessità di regolamentare il mondo dell’informazione sammarinese”, l’Unione Per la Repubblica ritiene che “il progetto necessiti di modifiche sostanziali” ed auspica che la Segreteria di Stato, all’interno del percorso istituzionale previsto, “riprenda tempestivamente il confronto con gli operatori, tutte le realtà del settore e con le forze politiche”. Per questo l’Unione per la Repubblica da, sin da ora, la propria disponibilità ad avviare un confronto con tutte le realtà del settore e con l’Usgi che – in questi giorni – ha sollevato forti perplessità in merito alla proposta di legge.
Per il Movimento, “prima di affrontare un serio percorso di regolamentazione del settore, la Segreteria – con delega anche al Lavoro – avrebbe però dovuto a dare corso ad una priorità: il riconoscimento giuridico e contrattuale della professione di giornalista. Andava e va aperto subito il confronto per un contratto ad hoc dei giornalisti, è questa la vera priorità”.
“Il riconoscimento giuridico della professione di giornalista – sottolinea l’Unione per la Repubblica – è un obiettivo segnalato da tempo, esattamente dal 2005, soprattutto in coincidenza con la tumultuosa crescita del mondo dell’informazione sammarinese. E’ dagli anni Novanta, infatti, che la nostra realtà ha visto nascere numerose esperienze editoriali sia nel settore della carta stampata che in quello radiofonico e televisivo, per allargarsi ultimamente al settore telematico; una crescita purtroppo non seguita dalle specifiche tutele di tipo contrattuale per i numerosi operatori del settore”.
L’Unione per la Repubblica ritiene, pertanto, sia giunto il momento di definire un “contratto tipo” per il settore dell’informazione, “per tutelare i lavoratori e avere delle condizioni base che possano assicurare la pluralità e libertà di espressione in chi materialmente fa informazione. Senza questa doverosa premessa, senza tener conto della situazione esistente, qualsiasi legge sull’informazione sarà del tutto squilibrata e inutile”.
“A ciò aggiungiamo – conclude il movimento – che partendo da una base normativa di fatto inesistente, il progetto di legge del Governo è troppo complesso, introduce elementi che in una realtà di piccole dimensioni possono provocare distorsioni e a lungo andare nuocere al settore, al suo sviluppo e alla nascita di iniziative imprenditoriali nuove, anche basate sulle nuove tecnologie che ampliano notevolmente il perimetro delle iniziative editoriali e dell’informazione intesa in senso più ampio”. (GC)
Proposta di legge in materia di Editoria e professione degli operatori dell’informazione