Gravissime accuse al segretario Pappagallo dai 13 dipendenti in cassa integrazione

Stampa Romana: procedure sindacali calpestate

stampa-romana

Lazzaro Pappagallo

Lazzaro Pappagallo

ROMA – Grido d’allarme e accuse pesanti come macigni dai dipendenti dell’Associazione Stampa Romana, che denunciano il “concreto rischio” che i servizi “possano nostro malgrado interrompersi con effetto immediato per la decisione unilaterale del Segretario Lazzaro Pappagallo che senza alcun preavviso e senza alcun rispetto per le procedure sindacali ha chiesto alla Regione Lazio – Direzione Regionale Lavoro – venerdì 28 ottobre scorso la cassa integrazione in deroga al 50% per tutti i 13 dipendenti a partire dal 1 novembre e fino al 31 dicembre 2016”.
A firmare la lettera sono i 13 dipendenti di Stampa Romana: 2 giornalisti, Beatrice Curci (direttore) e Tiziana Barrucci (formatore), e 11 poligrafici: Carla Angelini, Francesca Caratelli, Alessandra Coraggio, Cristina Filipponi, Donatella Gatta, Luciano Giaconi, Antonio Giannetti, Anna Mattei, Laura Pagotto, Antonella Pietrantoni, Giusy Scalia.
Durissime le accuse lanciate a Lazzaro Pappagallo: “Con un colpo di mano degno di un regime il Segretario del sindacato dei giornalisti del Lazio ha pensato di arginare un potenziale secondo bilancio in rosso tagliando ciò che è più semplice tagliare, le retribuzioni dei 13 dipendenti, 13 famiglie che senza alcun preavviso, senza alcuna comunicazione si troveranno con risorse ridotte”. Infatti “il 28 ottobre 2016 alle ore 14,30 il segretario Lazzaro Pappagallo senza confrontarsi preventivamente con la sua segreteria (dalla quale non ha ricevuto alcun mandato in merito) e gli enti di categoria, invia in Regione richiesta di convocazione esame congiunto per Cig in deroga al 50% per n. 13 lavoratori con decorrenza dal 1 novembre al 31 dicembre 2016 imputandola a «diminuzione quote associative, aumento costo del lavoro, incremento costi di gestione, diminuzione trasferimenti Enti di Categoria», dimenticando tra l’altro che avendo in organico due giornaliste regolarmente iscritte al suo sindacato, avrebbe dovuto inserire tra i destinatari anche il loro sindacato di appartenenza”. Ma ecco la lettera integrale sottoscritta dai 13 dipendenti di Stampa Romana:

Beatrice Curci

Beatrice Curci

Spettabili Enti ed Associati,
richiamiamo con urgenza la vostra attenzione sul concreto rischio che i servizi dell’Associazione Stampa Romana possano nostro malgrado interrompersi con effetto immediato per la decisione unilaterale del Segretario Lazzaro Pappagallo che senza alcun preavviso e senza alcun rispetto per le procedure sindacali ha chiesto alla Regione Lazio – Direzione Regionale Lavoro – venerdì 28 ottobre scorso la cassa integrazione in deroga al 50% per tutti i 13 dipendenti a partire dal 1 novembre e fino al 31 dicembre 2016.
Con un colpo di mano degno di un regime il Segretario del sindacato dei giornalisti del Lazio ha pensato di arginare un potenziale secondo bilancio in rosso tagliando ciò che è più semplice tagliare, le retribuzioni dei 13 dipendenti, 13 famiglie che senza alcun preavviso, senza alcuna comunicazione si troveranno con risorse ridotte. Ma di contro 3500 giornalisti iscritti si ritroveranno con un’assistenza dimezzata. Assistenza sanitaria, previdenziale, legale, sindacale, fiscale e formativa, quest’ultima con progetti calendarizzati già programmati e pianificati nei due mesi in cui anche questo settore dovrebbe essere ridimensionato senza possibilità di rotazione creando un ulteriore danno economico.
L’incapacità gestionale di taluni si è manifestata in una drammatica escalation di decisioni sbagliate tali da condurre Asr, dopo appena un anno del suo mandato, a chiudere per la prima volta un bilancio in negativo.
Ma all’incapacità gestionale purtroppo si è pericolosamente unita una sprezzante arroganza che ha portato segretario, vice segretario, presidente e membri di segreteria ad ignorare i nostri appelli affinché si valutassero con grande attenzione le decisioni assumende in virtù di gravi e conclamate criticità economiche. Quanto ai nostri appelli, essi sono stati stroncati con una serie di minacce e vessazioni quali indagini ed azioni punitive, ridefinizioni dei compiti all’interno della struttura e tagli economici a cominciare dalle retribuzioni più alte.
È altresì mancata in questo frangente la presenza fisica e quindi la funzione di controllo del Tesoriere, che non ha vigilato, come da Statuto, lasciando campo libero a tante e tali sconsiderate azioni che ci hanno causato un pericoloso progressivo aggravio di costi. Tesoriere che per comodità ed opportunità malgrado le reiterate e costanti assenze non è stato considerato dimissionario e quindi sostituito come previsto invece dall’art.24 dello Statuto di Asr.

La sede di Stampa Romana in piazza della Torretta

La sede di Stampa Romana in piazza della Torretta a Roma

Quando le paventate criticità sono emerse in modo eclatante, ed il canone di 94.250,79 € pagato per gli uffici della Torretta si è rivelato insostenibile, invece di cercare al di fuori empiriche soluzioni di non immediato risparmio quali un trasferimento di sede prospettate dal segretario e dal vice segretario, siamo stati ancora noi ad offrirgli la possibilità di un risparmio immediato della metà del sopracitato canone oltre l’energia elettrica, pulizia sede e finanche consumo del gas, rendendoci disponibili a restringere i nostri spazi su di un piano presentandogli un accurato progetto dimostrante la fattibilità dell’operazione. Progetto respinto frettolosamente dal Segretario poiché mancava di una sala riunioni capace di accogliere almeno 50 persone.
I nostri dirigenti ebbero contezza dell’improcrastinabilità di adottare manovre economiche correttive solo a seguito del budget previsionale formulato dal nostro commercialista allegato al bilancio consuntivo 2015 dove alla perdita prevista il segretario fece inserire nella voce di costo “oneri e rischi futuri” la somma di € 20.000,00 senza una reale giustificazione e senza fornire alcuna spiegazione in merito.
Soltanto il 26 ottobre il segretario, il vicesegretario ed il presidente decidono di incontrare informalmente i due delegati aziendali del settore poligrafico. Nell’incontro il Segretario li informa che ha già concordato con il direttore la trasformazione del suo contratto e la decurtazione della 14ª mensilità al dipendente formatore-giornalista. Ai poligrafici viene di nuovo chiesta l’eliminazione dell’ormai trentennale liberalità percepita a dicembre già oggetto di parere legale ove si specifica che “tale erogazione non è né tangibile né modificabile pena la violazione dell’art.2103 c.c. stabilente il principio dell’irriducibilità della retribuzione”.
I delegati aziendali ribadiscono, per le ragioni sopra esposte, l’impossibilità di accettare tale misura, rendendosi però disponibili ad un sacrificio economico ben superiore a quello proposto senza dover ledere il principio dell’irriducibilità di cui sopra. La riunione finisce con la richiesta dei delegati di una convocazione ufficiale cui avrebbe dovuto partecipare anche la loro rappresentanza sindacale e/o un legale di fiducia. Il segretario anticipa verbalmente la sua disponibilità per il 7 o l’8 di novembre. Ad oggi nessuna comunicazione è avvenuta relativamente alla fissazione di una formale consultazione sindacale.
associazione-stampa-romanaIl 27 ottobre uno dei nostri delegati aziendali viene avvicinato dal legale cui il segretario ha dato mandato in questa vicenda, per sondare la disponibilità dei dipendenti poligrafici a procrastinare la corresponsione della liberalità di dicembre. Il delegato lo informa della necessità di condividere con tutti i colleghi tale proposta.
Il 28 ottobre 2016 alle ore 14,30 il segretario Lazzaro Pappagallo senza confrontarsi preventivamente con la sua segreteria (dalla quale non ha ricevuto alcun mandato in merito) e gli enti di categoria, invia in Regione richiesta di convocazione esame congiunto per Cig in deroga al 50% per n.13 lavoratori con decorrenza dal 1 novembre al 31 dicembre 2016 imputandola a “diminuzione quote associative, aumento costo del lavoro, incremento costi di gestione, diminuzione trasferimenti Enti di Categoria”, dimenticando tra l’altro che avendo in organico due giornaliste regolarmente iscritte al suo sindacato, avrebbe dovuto inserire tra i destinatari anche il loro sindacato di appartenenza.
Ci è stato in questo modo impedito di formulare la nostra proposta di contenimento costi, che avrebbe potuto portare ad una soluzione interna senza compromettere l’immagine di Asr.
Questo appello viene formulato dalla totalità dei dipendenti Asr, poligrafici, formatore-giornalista e direttore-giornalista malgrado il goffo e disperato tentativo dello stesso presidente Rocca di dividerli alimentando dissapori tra la componente poligrafica e quella giornalistica attribuendo ai primi apprezzamenti gravissimi riferiti alla figura del direttore.
Uniti nel comune intento di salvaguardare la nostra Associazione nell’immagine e nella funzione di garante della tutela sindacale e degli interessi morali e materiali dei giornalisti, restiamo al nostro posto di lavoro evitando di ricorrere al diritto sacrosanto di scioperare contro l’irrimediabile compromissione del rapporto fiduciario con la nostra dirigenza e l’ormai conclamata incompatibilità ambientale venutasi a creare.

I dipendenti poligrafici
Carla Angelini, Francesca Caratelli, Alessandra Coraggio, Cristina Filipponi, Donatella Gatta, Luciano Giaconi, Antonio Giannetti, Anna Mattei, Laura Pagotto, Antonella Pietrantoni, Giusy Scalia

La dipendente giornalista
Direttore Beatrice Curci

La dipendente giornalista – formatore
Tiziana Barrucci

 

 

I commenti sono chiusi.