FAGNANO CASTELLO (Cosenza) – «Presentare a Fagnano Castello il mio libro contro il femminicidio, per me è un’emozione profonda perché in questo paese ho trascorso la mia infanzia, sono cresciuta, vi ho lasciato la mia famiglia e, purtroppo, ho incontrato quello che poi è diventato il mio persecutore, il mio stalker. Oggi mi sento di dire che le coltellate che hanno ucciso in questo stesso paese la povera Sonia Lattari è come se le avessimo prese anche io e tutte le donne che sono riuscite a salvarsi da una storia di persecuzione e violenza!».
La giornalista Catia Acquesta non ha usato giri di parole per presentare il suo “Mia o di nessun altro. Il lato impervio dell’Amore” (Caosfera edizioni, pagine 138, euro 15), in una sala polifunzionale del Comune di Fagnano Castello gremita, ma soprattutto emozionata e – cosa solitamente rara, specialmente in queste circostanze e a queste latitudini – estremamente partecipativa ad un dibattito finalizzato ad incoraggiare e sostenere la battaglia contro il femminicidio e lo stalking.
Fagnano Castello, Comune di quasi 4000 abitanti della provincia di Cosenza, a 34 chilometri dal capoluogo e a circa 25 dal mare Tirreno, il 13 settembre scorso ha registrato l’ennesima vittima della follia omicida tra le mura domestiche. Uno shock per la comunità fagnanese, che si è stretta attorno alla famiglia della vittima e ha partecipato convinta all’evento promosso da Catia Acquesta che, nel corso della serata, ha voluto abbracciare una vittima di violenza, presente in sala, «per far sentire tutte le donne vittime di violenza meno sole».
Ad alternarsi al tavolo dei relatori: Giulio Tarsitano (sindaco di Fagnano Castello), Antonietta Storino (Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato, nonché Dirigente della Commissione Pari opportunità del Sindacato Italiano Appartamenti di Polizia), Ombretta Ciapini (psicologa, psicanalista e sophia-analista), Maria Francesca Magno (presidente dell’Associazione Culturale “Leggiamoci Su”)”, don Paolo Viggiano (parroco della Chiesa dell’Immacolata di Fagnano Castello). Una serata intensa di emozioni anche grazie alla preziosissima partecipazione della Meo School, diretta dal Maestro Paolo Li Rosi, con Michela Cassisi, Mariachiara Medico e Alessia Ardì (vocalist) ed Edoardo Musumeci (chitarre).
«Ho deciso di metterci cuore, anima e corpo, – ha sottolineato Catia Acquesta – abbracciando il dolore di altre donne che, come me, hanno subito violenze, minacce, persecuzioni e soprusi, ma per fortuna sono riuscite a non finire ammazzate come la povera Sonia Lattari. Impariamo a perdonare e a trasformare in dono una grande sofferenza».
E quando la dottoressa Ciapini ha chiesto al pubblico di descrivere con una sola parole «che cos’è l’amore?», in sala sono state numerosissime le mani pronte a chiedere la parola e affermare: “fiducia”, “rispetto”, “passione”, “dialogo”, “complicità”, “volersi bene, ma bene davvero”.
Per Marina Lento, presidente dell’Associazione contro la violenza Sofema, invece, «l’amore è delusione». Un’affermazione forte che ha motivato con le «tante, troppe, difficoltà riscontrate nel cercare di difendere e tutelare donne vittime di violenza». «Bisogna denunciare e non chiudersi», ha gridato forte Marina Lento, «parlare e chiedere aiuto alle associazioni».
A fine serata, nel corso della distribuzione del libro curata dalla cartolibreria Mordillo, è stata lunga la fila per chiedere alla scrittrice una dedica autografa. Una per tutte: Nunzia che, oltre all’abbraccio vero e sincero, da Catia ha ricevuto il più forte e sentito degli incoraggiamenti: «Coraggio. La vita va avanti e non sei più sola!». (giornalistitalia.it)
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