ROMA – A tre giorni dall’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro il Tg2 propone un Dossier dedicato al Giubileo della misericordia, firmato dal vaticanista Enzo Romeo. Il programma è una sorta di viaggio-inchiesta alla ricerca delle ragioni profonde che hanno spinto Papa Francesco a indire l’Anno Santo straordinario. “Il Giubileo di Francesco”, questo il titolo della puntata in onda sabato 5 dicembre 2015, alle ore 23.40 circa, su RaiDue.
Si inizia dalla Chiesa di San Luigi dei Francesi, nel centro di Roma, dove si trova “La chiamata di Matteo”, il famoso quadro del Caravaggio tante volte ammirato da Jorge Bergoglio prima di diventare pontefice. Proprio quella scena evangelica ha ispirato il motto episcopale e ora papale di Francesco, «miserando atque eligendo», lo vide e ne ebbe compassione. Il Papa, come l’apostolo Matteo, pubblicano ed esattore delle tasse, si sente un “ultimo” su cui si è posata la misericordia di Dio.
A svelare “l’esegesi” della tela caravaggesca sarà don Giorgio Alessandrini, collaboratore de L’Osservatore Romano. Per l’occasione la telecamera è entrata in via eccezionale nella Domus Paolo VI, il residence vaticano per il clero accanto a San Luigi dei Francesi, dove Bergoglio abitualmente risiedeva durante i soggiorni romani da cardinale.
A spiegare la “geometria” della misericordia di Papa Francesco (è noto il suo esempio della sfera e del poliedro per definire il modello ideale di società) sarà don Jacques Dupont, ex matematico e procuratore generale dei Certosini presso la Santa Sede, che ha accettato di rompere il silenzio del suo eremo tra le colline della Sabina. Ma Francesco sarà “svelato” anche da un confratello argentino che lo conosce molto bene, padre Miguel Yañez, professore di teología morale alla Gregoriana, l’università dei gesuiti. Fu proprio Bergoglio ad accogliere padre Yañez nell’ordine e a fargli da maestro; e fu a lui che comunicò tra i primi per telefono l’elezione a papa dopo la fumata bianca nella Sistina.
I riflessi della misericordia sono arrivati in anticipo al Sinodo sulla Famiglia dello scorso ottobre. Lo confermerà la testimonianza di Giuseppina De Simone, docente di filosofia, una delle poche donne che ha preso parte all’assise sinodale, in qualità di “esperta uditrice”.
La declinazione della misericordia passa anche attraverso l’accoglienza ai rifugiati che scappano dalla guerra. Per la prima volta parlerà uno dei profughi siriani accolti in Vaticano, Samaan Daoud, cattolico costretto a fuggire da Damasco con la moglie e i due figli. E poi ci sono quelli che scappano dalla vita, i senzatetto che hanno perso il rapporto con la famiglia e il lavoro. Tra coloro che vivono nelle strade intorno al Vaticano c’è Krzysztof Lukasi, polacco: racconterà la sua odissea e l’aiuto che riceve da papa Francesco attraverso l’elemosineria apostolica.
Naturalmente il cammino si concluderà davanti alla Porta Santa, in Vaticano. Quella attuale fu creata dallo scultore toscano Vico Consorti. I figli, Giovanna e Paolo Consorti, sveleranno i “segreti” del portale bronzeo e i retroscena dell’eccezionale commessa artistica ottenuta quasi settant’anni fa dal loro genitore in vista del Giubileo del 1950, il primo del dopoguerra.
In onda domani alle 23.40: telecamere nella Domus Paolo VI, ex “casa” di Bergoglio