ROMA – La famiglia del reporter americano Steven Sotloff, 31 anni, a 24 ore dalla sua decapitazione per mano dei jihadisti, ha mandato un messaggio al loro leader. “Ho un messaggio per Abu Bakr al-Baghdadi”, ha detto, in arabo, il portavoce della famiglia, Barak Barfi.
“Il mese di ramadan è il mese della misericordia. Dov’è la sua? Il ragazzo è morto da martire nel nome di Allah”, rifacendosi al Corano.
E ancora, rivolgendosi al leader islamico: “Grande peccatore, sono qui a discutere con gentilezza. Non ho una spada in mano e sono pronto per la sua risposta”.
Dopo aver letto il comunicato, che conteneva anche qualche passaggio dal Corano, il portavoce dei Sotloff si è rivolto ai numerosi giornalisti in attesa davanti alla loro abitazione a Miami.
“Oggi siamo addolorati. Questa settimana piangiamo. Ma emergeremo da questo calvario… non permetteremo ai nostri nemici di tenerci in ostaggio con la sola arma che hanno in loro possesso: la paura. Non dimenticheremo”.
Un messaggio al leader dello Stato Islamico: “Non saremo ostaggio della paura”