Aser ed Fnsi al fianco delle redazioni carcerarie delle Novate di Piacenza

“Sosta forzata”, chiusa la “voce” dei detenuti

Sosta ForzataPIACENZA – Solidarietà alla giornalista Carla Chiappini, direttore del giornale “Sosta Forzata”, viene espressa dall’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna e dalla Federazione Nazionale della Stampa “per l’improvvisa e immotivata sospensione delle pubblicazioni da parte della direzione della casa circondariale delle Novate di Piacenza”.
Il giornale, attivo nel penitenziario piacentino da undici anni e diretto dalla stimata collega, già vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, ha chiuso i battenti senza ricevere motivazioni ufficiali circostanziate da parte della direzione del carcere. Il sindacato dei giornalisti si unisce alla speranza della collega invocando: “Non si interrompa il dialogo che Sosta Forzata ha instaurato in questi anni tra le persone recluse e quelle libere”.
“Sosta Forzata” è nato come allegato del giornale diocesano “Il Nuovo Giornale”, con una tiratura di 4.500 copie, sul quale scrivevano una media di 20 detenuti all’anno. Aser ed Fnsi condividono l’appello dei redattori del giornale “Ristretti orizzonti” sottolineando l’auspicio che “davvero le carceri diventino luoghi trasparenti e dignitosi per chi vi abita e per chi vi lavora, anche attraverso la redazione di un giornale che non può essere un’attività ricreativa per detenuti autorizzata sotto stretto controllo. L’informazione dal carcere è un bene comune, una risorsa di civiltà utile soprattutto al territorio, che può così conoscere meglio qualcosa che gli appartiene. Un carcere dove volontari e detenuti fanno informazione ha molte probabilità di diventare un carcere trasparente”.
L’Associazione Stampa dell’Emilia Romagna e la Fnasi ritengono, quindi, “inaccettabile sospendere una redazione senza motivazioni e stigmatizziamo quanto sostenuto, in una nota, dalla dottoressa Caterina Zurlo”, direttore del Carcere di Piacenza, pubblicata dal quotidiano Libertà: “Il ruolo e la funzione di un giornale diretto da una stimata collega che da anni sviluppa progetti nel mondo dell’editoria carceraria non possono essere rimpiazzati da un giornale scolastico, senza nulla togliere agli studenti delle scuole medie-superiori di Piacenza impegnati in un progetto che ha tutto il nostro sostegno, ma non è alternativo – semmai complementare – alla pubblicazione di Sosta Forzata”.
Da ricordare che Ordine dei Giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa in primis – grazie alla storia e all’impegno dei molti colleghi che realizzano strumenti di informazione all’interno degli istituti di pena, in collaborazione con i detenuti, hanno dato vita alla Carta di Milano. Aser ed Fnsi, al fianco delle redazioni carcerarie, si uniscono, quindi, a chi, per combattere la precarietà di queste pubblicazioni carcerarie, ha richiesto ai rappresentanti del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria di convocare un incontro con le redazioni.

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