ROMA – Il presidente dell’Autorità garante per la privacy, Antonello Soro, risponde al presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, il quale ha auspicato la pubblicazione dei nomi dei “debitori colpevoli”, precisando che “la maggior parte di essi, in quanto presumibilmente persone giuridiche, non gode più dal 2011 di alcuna tutela, almeno sotto il profilo privacy”.
“Diverso è il caso, ragionevolmente residuale, che a ricevere quei prestiti siano state persone fisiche. In proposito – afferma Soro – la legge, in primo luogo attraverso il segreto bancario, tutela la legittima aspettativa di riservatezza, che ciascuno deve poter avere nel momento in cui richiede ed ottiene un prestito. Nell’ipotesi in cui si volesse derogare a questa legittima aspettativa, un’eventuale modifica legislativa non dovrebbe comunque contrastare con la disciplina europea a tutela della riservatezza e dovrebbe circoscrivere adeguatamente l’eccezionalità dei presupposti per determinare la deroga”.
A giudizio del Garante della privacy “sarebbe, infatti, sicuramente spropositato privare della garanzia della riservatezza ogni cittadino che si rivolga a una banca per chiedere un semplice prestito. Tutto questo, ferma restando, ovviamente, l’esigenza che sia fatta assoluta chiarezza su una vicenda che riguarda tanto i singoli risparmiatori quanto l’intervento statale nel settore bancario”. (giornalistitalia.it)
Il Garante al presidente dell’Abi che auspica la pubblicazione dei “debitori colpevoli”