MOGADISCIO (Somalia) – Una giornalista di appena 20 anni, Sagal Salad Osman, è stata uccisa ieri a Mogadiscio, capitale della Somalia. La giornalista lavorava per Radio Mogadiscio, di proprietà del governo, e studiava all’università. Uomini armati l’hanno colpita in un agguato in un bar proprio nei pressi dell’università.
L’omicidio è stato rivendicato da Al Shabaab, un gruppo islamista in lotta contro il governo di Mogadiscio e le truppe dell’Unione Africana che lo sostengono: i militanti di Al Shabaab – riferisce l’agenzia Nova – avrebbero giustiziato la giovane in risposta all’uccisione di Hassan Hanafi, giornalista somalo condannato a morte per avere aiutato il gruppo jihadista a intercettare e uccidere diversi giornalisti negli ultimi anni.
Sagal Salad Osman era la vedova di un giornalista anche lui assassinato, nel dicembre scorso, con un bomba piazzata sotto la sua auto: un attacco rivendicato dal gruppo estremista islamico Al-Shabab.
La Somalia è uno dei Paesi più pericolosi per la stampa: secondo il Cpj, il Comitato per la protezione dei giornalisti, sono 45 i giornalisti uccisi dal 2007, presi di mira sia dagli estremisti islamici che dal governo. Sagal Salad Osman è la prima giornalista uccisa in Somalia quest’anno mentre l’anno scorso tre reporter sono stati uccisi, tra cui Hindia Haji Mohamed, che lavorava per le emittenti statali.
Sagal Salad Osman, vedova di un reporter ucciso l’anno scorso, vittima di Al Shabaab