MILANO – Sviluppi nell’indagine della procura di Milano sul Gruppo 24 Ore. La Guardia di Finanza di Milano sta svolgendo una serie di perquisizioni e risultano indagati per false comunicazioni sociali (e appropriazione indebita per circa 3 milioni di euro, ndr), tra gli altri, il direttore Roberto Napoletano, l’ex presidente Benito Benedini e l’ex Ad Donatella Treu. In tutto gli indagati sono 9.
Nel decreto di perquisizione firmato dal Procuratore Fabio De Pasquale e dal Pm Gaetano Ruta, visionato dall’Agi, si legge che le vendite delle copie digitali del Sole 24 Ore sono state “enfatizzate” e sono “false”. Secondo la procura, ci sarebbe stato “uno scostamento tra la rappresentazione della realtà economica della società e la situazione effettiva” e “si è veicolato un messaggio largamente positivo sull’andamento economico (vendite crescenti e ricavi correlativi in aumento), laddove le vendite sul digitale tanto enfatizzate erano false e una percentuale significativa delle quote cartacee andava dritta al macero”.
Una ricostruzione che ha portato la procura a indagare per false comunicazioni sociali anche l’attuale direttore Roberto Napoletano. Al direttore Roberto Napoletano, all’ex presidente Benito Benedini e all’ex Ad Donetella Treu, i pm di Milano contestano “in concorso tra loro” e “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso” di avere rappresentato “fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica e in particolare sulla vendita cartacea e delle copie digitali e sui ricavi ad esse connessi”.
I fatti contestati si riferiscono agli anni 2015 e 2016. Tra gli indagati anche Filippo Beltramini manager della società inglese “Di source” che di cui il Sole 24 Ore era cliente e che gestiva un cospicuo pacchetto di abbonamenti digitali.
C’è anche il deputato del gruppo “Civici e Innovatori” Stefano Quintarelli, tra i 10 indagati nell’inchiesta della Procura di Milano sul gruppo editoriale “Sole 24 Ore”. Per lui l’accusa è di appropriazione indebita relativa a quando ricopriva l’incarico di direttore finanziario dell’area digitale del gruppo.
Gli altri indagati sono: l’attuale direttore del quotidiano di Confindustria, Roberto Napoletano, responsabile anche di Radio 24 e dell’agenzia di stampa Radiocor; Benito Benedini, ex presidente della casa editrice; Donatella Treu, già amministratore delegato e direttore generale del gruppo quotato in Borsa. Per questi 3 l’accusa è false comunicazioni sociali.
Nell’altro capitolo dell’inchiesta in cui si ipotizza l’appropriazione indebita, per una somma di circa 3 milioni, sono indagati invece con Quintarelli, l’ex direttore finanziario del gruppo editoriale, Massimo Arioli; l’ex direttore dell’area vendite, Alberto Biella; Filippo Beltramini, direttore della società inglese Fleet Street News Ltd controllata da Di Source Limited; il commercialista Stefano Poretti; il fratello del deputato, l’imprenditore Giovanni Quintarelli e una decima persona di cui non si conosce ancora il nome.
In riferimento alle comunicazioni della Procura di Milano, Confindustria conferma piena fiducia alla magistratura nella sua azione e ribadisce la necessità che venga fatta la più ampia chiarezza sui fatti passati relativi al Sole 24 Ore”. È quanto riportato in una nota.
“Il Cda del Gruppo editoriale valuterà nella sua autonomia le azioni da prendere. Confindustria, nella sua qualità di azionista di maggioranza del Gruppo, valuterà – conclude il comunicato – tutte le azioni necessarie a tutela propria e degli altri azionisti”. (agi)
Il Sole 24 Ore: nel mirino pm semestrale e resoconto gestione 2015
Nel decreto di perquisizione in cui risultano 10 indagati per l’inchiesta sul Sole 24 Ore, si fa riferimento, in relazione all’accusa di false comunicazioni sociali, a due documenti che conterrebbero false informazioni: la relazione semestrale del 2015 e il resoconto intermedio di gestione dello stesso anno. L’indagine era partita nell’autunno scorso a seguito della presentazione di un esposto dell’associazione consumatori Adusbef dopo che la Consob aveva in precedenza avviato un’istruttoria sulla base di 3 esposti presentati dal giornalista del quotidiano Nicola Borzi.
Fabio De Pasquale, attuale coordinatore del pool reati economici, e il pm Gaetano Ruta avevano disposto subito l’acquisizione dei bilanci degli ultimi anni della società nella sede di Kpmg, la società di revisione contabile che si è occupata di certificarli per il gruppo.
Tra i testimoni, era stata sentito anche Mauro Bini, docente di finanza aziendale alla Bocconi che aveva svolto una perizia sui conti del gruppo “Sole 24 Ore”. Il professor Bini era stato ingaggiato per “impairment test”, cioè per la stima del valore recuperabile del patrimonio netto da iscrivere a bilancio.
Secondo Borzi, la perizia Bini “avrebbe evidenziato una mancanza/deficit/svalutazione patrimoniale nell’ordine dei 50 milioni, di dimensioni comunque tali da intaccare sensibilmente il patrimonio societario” e, per tenere nascosto il crollo patrimoniale, “esponenti di rilievo e dirigenti del gruppo avrebbero chiesto all’estensore o a terzi di rivedere i risultati di questa perizia in senso non pregiudizievole alla propria stabilità patrimoniale”.
A fine settembre, il gruppo aveva annunciato una perdita semestrale di quasi 50 milioni di euro con un’erosione del patrimonio di 59 milioni in soli sei mesi. Nei mesi scorsi, la Guardia di Finanza di Milano si era anche recata nella sede di via Monterosa per prelevare i verbali del cda dal 2010 in poi e l’internal audit sulle copie digitali del giornale cartaceo. (agi)