REGGIO CALABRIA – «Come un giornalista slovacco, apprezzo tantissimo l’atteggiamento dei giornalisti italiani che ci stanno aiutando a fare luce sui contesti che potrebbero esserci dietro l’uccisione del nostro collega ed amico Jàn Kuciak». Lo dice Ján Krempaský, redattore del giornale nazionale slovacco Sme, arrivato in Calabria, per un reportage sulla ’ndrangheta.
Jàn Kuciak venne ucciso e della sua fidanzata Martina Kusnirova, rinvenuti cadaveri nell’abitazione a Velka Maca, a 65 chilometri da Bratislava. La morte del collega ed i suoi approfondimenti giornalisti sulla presenza di uomini della ’ndrangheta in Slovacchia, hanno accesso i riflettori sulla presenza nei paesi dell’est europei delle mafie italiane.
La Fnsi, attraverso il suo delegato alla legalità, il consigliere nazionale Michele Albanese, che da anni vive sotto scorta, è calabrese e conosce bene le vicende e il modus operandi della ’ndrangheta, ha sin da subito offerto la massima disponibilità ai colleghi slovacchi per aiutarli ad illuminare i contesti delle inchieste di Kuciak.
Da giorni un gruppo di colleghi slovacchi è in Calabria per studiare la ’ndrangheta incontrando magistrati e giornalisti. «L’esperienza del giornalista investigativo italiano Michele Albanese mi ha fatto capire meglio – ha aggiunto Ján Krempaský – che cosa può essere veramente successo in Slovacchia. Vorrei dire che per me e anche molti colleghi della Slovacchia é cruciale la solidarietà che ci viene manifestata concretamente dai giornalisti italiani e dalla Fnsi, il Sindacato dei giornalisti italiani. Noi, dopo quanto è accaduto nel mio paese, abbiamo l’obbligo di continuare gli approfondimenti giornalistici di Jàn Kuciak, perché solo in questo modo possiamo onorare la sua memoria, ma anche dare un segnale a chi lo ha ucciso. Vorrei dire, grazie, ai colleghi italiani e alla Fnsi, per il vostro aiuto. Un esempio su cosa significa la solidarietà tra i popoli che fanno parte dell’Unione Europea che lavorano insieme per riaffermare il diritto all’informazione libera e alla tutela delle democrazie dei nostri paesi». (giornalistitalia.it)
I giornalisti Gabriel Kuchta e Ján Krempaský accompagnati da Michele Albanese