MILANO – Redazione di Sky Sport in lutto per la prematura scomparsa della giornalista Alessandra Caramico, straordinaria cronista del golf professionistico. Una brutta malattia, affrontata con coraggio e determinazione, lavorando fino agli ultimi giorni di vita, l’ha costretta ad arrendersi a soli 49 anni.
Nata a Legnano il 30 luglio 1964, laureata in Lingue e Letterature straniere moderne e contemporanee all’Università Statale di Milano, era giornalista professionista iscritta all’Ordine della Lombardia dal 28 settembre 2004.
Aveva cominciato a lavorare a Telepiù nel 1991 come segretaria del direttore della redazione sportiva, Rino Tommasi. Come? Lo ricordano i colleghi della redazione sportiva di Sky: “Con una lettera inviata a Tommasi da semplice spettatrice amante dello sport. Gentilissima telefonata in risposta di Tommasi, poi il colloquio e l’assunzione. Trascorrono pochi anni e Alessandra diventa assistente esecutiva dell’amministrazione delegato”.
Nel frattempo inizia a collaborare con piccole testate sportive e diventa giornalista pubblicista nel 1999. Nel 2003 entra a far parte della redazione sportiva di Sky, dove si occupa prevalentemente di golf.
Il saluto di tutta la redazione sportiva di Sky
Un volto, una voce in tv possono diventare familiari anche se lo spettatore non sa nulla della persona che racconta quell’evento, nel nostro caso quello sport. Forse sarà anche giusto così, ma per una volta permetteteci un’eccezione. Per Alessandra Caramico che non c’è più, per una donna che avrebbe meritato di vincere la coppa del mondo della vita.
Un sorriso può nascondere tutto, anche il dramma più lacerante. Il sorriso di Alessandra negli ultimi otto anni ha fatto di più, molto di più. Ha regalato serenità a noi, quando avrebbe potuto disperarsi, avrebbe potuto maledire tutto e tutti per essere stata lei condannata a giocare la partita più difficile da vincere. Difficile, ma non impossibile. Se lo è detto e ripetuto da subito, da quando il primo verdetto era stato pronunciato: cancro, non malattia incurabile.
I medici sarebbero stati conquistati dalla sua dolcezza, dalla sua voglia di vivere. Sono diventati suoi amici, orgogliosi di accompagnarla lungo il sentiero più tortuoso, il più ingiusto. Sì, perché può esserci ingiustizia anche nel percorso di un’esistenza.
Parlando di golf, lo sport al quale si era dedicata godendo del privilegio di avere come maestro il fuoriclasse Mario Camicia, la sua partita l’ha giocata sempre in rimonta, fino a quell’ultima buca, fatale a lei e a tutti noi, rimasti impietriti senza quel sorriso e quella voce.
Grazie, sei stata grande.
Alessandra era brava e competente. La sua voce pulita e inconfondibile era lo specchio della sua grande umanità e del suo coraggio. Nessuno, ascoltandola, avrebbe immaginato del dramma che stava vivendo.
L’annuncio della sua scomparsa mi ha lasciato stupito e senza parole.
Per chi, come me, è passato attraverso la drammatica esperienza della “malattia” c’è un motivo in più per piangere la perdita di una persona coraggiosa.
La tua voce gioiosa mi mancherà.
Ti bacio