ROMA – «Bene il disegno di legge presentato in Senato che modifica la diffamazione a mezzo stampa, soprattutto per la parte che abolisce la pena del carcere. Tuttavia l’iter della proposta in discussione mostra elementi di preoccupazione, poiché alcuni emendamenti presentati non corrispondono agli obiettivi iniziali della proposta e cioè garantire la libertà di stampa e il cittadino eventualmente danneggiato». Lo afferma Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni, già segretario generale della Fnsi, preoccupato dagli emendamenti che, a fronte della giusta cancellazione della carcerazione per i giornalisti, inaspriscono le sanzioni pecuniarie e la pena accessoria dell’interdizione dall’esercizio della professione.
Secondo Siddi «anche il capitolo della rettifica, che può essere il giusto ristoro per eventuali lesioni, presenta, nelle varie formulazioni in discussione, forti elementi di criticità qualora dovesse essere obbligatoria e automatica senza essere accompagnata da adeguamenti e modifiche di quanto pubblicato e diffuso. Un obbligo di “rettifica a prescindere” è un vulnus per tutti i media, dove i professionisti dell’informazione operano già con l’obbligo di rispettare un codice deontologico e norme stringenti di tutela della privacy».
Per queste ragioni Confindustria Radio Televisioni chiede che, in questa fase delicata di chiusura del dibattimento in Commissione, si presti attenzione alle questioni evidenziate e si riserva nelle prossime ore di presentare proposte emendative, affinché si possa raggiungere il giusto equilibrio fra il diritto all’informazione e la tutela della libertà della persona. (giornalistitalia.it)
Diffamazione: bene la cancellazione del carcere, ma il disegno di legge preoccupa