Il presidente di Crt al tavolo permanente convocato dal ministro Franceschini

Siddi: “Ristori subito a cinema e audiovisivo”

Franco Siddi e Dario Franceschini

ROMA – «Ristori per il mondo dello spettacolo e alleggerimento di obblighi non sostenibili». Questo il tema al centro del “Tavolo Permanente per lo spettacolo dal vivo, il cinema e l’audiovisivo a seguito dell’emergenza da Covid-19”, riunitosi in modalità online alla presenza del ministro del Mibact, Dario Franceschini.
Al Tavolo, attivato con decreto del 17 novembre scorso, nasce in piena emergenza Covid-19, il ministro ha spiegato «l’importanza dell’ascolto costante di tutte le realtà di questi settori pesantemente colpiti dalla pandemia». «Dialogo – ha assicurato – del quale intendo fare un metodo di lavoro».
Nell’immediato il Tavolo esaminerà le problematiche connesse all’emergenza da Covid-19 e l’adozione di iniziative e misure per far fronte ai danni diretti e indiretti derivanti dall’emergenza sanitaria, con particolare riguardo alla tutela dei lavoratori.
I lavori del Tavolo saranno a tappe forzate fino al 10 dicembre, per rappresentare le istanze emergenziali per le quali Franceschini assicura di non voler essere una controparte, ma un rappresentante del settore all’interno del Governo. Per il proseguo il ministro ha, quindi, avanzato la richiesta di un dialogo chiaro, strutturato e continuativo dicendosi aperto a contributi di idee, proposte ed indicazioni per costruire la prospettiva futura (post emergenza).
Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni, nel suo intervento ha sottolineano che «il sistema dell’emittenza e dell’audiovisivo ha necessità di ristori. Con l’emergenza Covid-19, infatti, per il solo settore radiotelevisivo, la contrazione dei ricavi pubblicitari è importante (-17% secondo dati Nielsen a settembre, prima cioè delle nuove restrizioni, ndr), e manteniamo obblighi che possono diventare, senza interventi, non sostenibili».
Siddi ha spiegato che «il settore ha garantito continuità di servizio durante il lockdown, ma non può andare avanti a prescindere. Bisogna creare un sistema industriale solido tra produttori indipendenti e broadcaster,  i quali investono circa 1 miliardo l’anno in contenuti audiovisivi e versano decine di milioni nel mondo autoriale (a parte gli obblighi del servizio Pubblico, nel campo privato solo Mediaset impegna 70 milioni su questo capitolo) e assicurano circa l’ 80% degli investimenti per l’audiovisivo – film, fiction, format e intrattenimento, animazione documentari – ognuno per la sua parte».
Franco Siddi ha, quindi, fatto riferimento alla recente richiesta inviata al Governo dalle maggiori associazioni del settore di destinare all’industria del broadcasting e audiovisiva una parte dei fondi  per il digitale del Recovery Fund. All’istanza, portata inizialmente all’attenzione dei ministri di settore per iniziativa di Confindustria Radio Televisioni e Anica, si sono unite di altre importanti associazioni di settore: Associazione Produttori Esecutivi e Cartoon Italia.
La richiesta al Governo italiano è di sostenere una posizione a livello europeo affinché nel 20% dei fondi che dovrebbero essere destinati al digitale siano ricomprese anche risorse dedicate alla produzione e distribuzione di contenuti audiovisivi e media.  I lavori del Tavolo si articoleranno in due sezioni “Spettacolo” e “Cinema e audiovisivo”. (giornalistitalia.it)

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