ROMA – “Con il piano approvato all’unanimità dal Cda Rai, che fissa parametri e criteri per derogare alla norma che stabilisce un tetto ai compensi per gli artisti e per quanti hanno a che vedere con programmi di intrattenimento e infotainment, “l’azienda compie uno sforzo attraverso cui non esce dal mercato e neanche lo subisce il mercato”. Così il consigliere d’amministrazione Franco Siddi, interpellato dall’Agi, ha commentato il voto nella prima riunione del Cda con Mario Orfeo nel ruolo di direttore generale della Rai. Una riunione molto attesa perché il tema delle possibili deroghe al tetto ai compensi delle star era l’argomento chiave, in vista anche della messa a punto dei palinsesti autunnali ed invernali 2017-2018 che saranno proposti il 28 giugno a Milano e il 4 luglio a Roma agli investitori pubblicitari. E c’era il rischio di una sorta di “fuggi fuggi” di big dell’intrattenimento verso altre reti concorrenti a viale Mazzini.
Non a caso Siddi rileva che il quadro di indirizzi per i compensi per le prestazioni artistiche, elaborato alla luce delle possibili deroghe segnalate dall’Avvocatura dello Stato, “impedisce che la Rai si trovi improvvisamente privata della possibilità di contrattualizzare figure di grande valore presenti sul mercato”. Ma allo stesso tempo quello stesso quadro di indirizzi “stabilisce una linea di valutazioni e di moderazione retributiva che farà riferimento per tutto il mercato di settore”, ovvero da una sorta di linea guida che non è detto non venga presa a modello da altri operatori del mondo televisivo. “Naturalmente – aggiunge Siddi – occorre fare i conti sempre con la sostenibilità dei costi in relazione al valore del prodotto, avendo evidente la responsabilità di dettare in qualche modo le regole del gioco”.
Siddi chiarisce, infine, che “siamo di fronte ad uno sforzo di responsabilità fatto dall’azienda di viale Mazzini per garantire non i compensi degli artisti ma la prosecuzione della programmazione ai livelli che merita”, spegnendo così sul nascere polemiche o interpretazioni legate più all’entità del compenso che al prodotto che il tal artista assicura. (agi)
Per il consigliere d’amministrazione la deroga scongiura il rischio del “fuggi fuggi”