POLISTENA (Reggio Calabria) – “I giornalisti minacciati in Calabria, che sono tanti, devono avere, oltre alla scorta delle forze dell’ordine, anche quella della solidarietà e della vicinanza della società civile, e quella delle associazioni di categoria e dei colleghi onesti”. Lo ha detto il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, intervenendo a Polistena all’iniziativa sul tema “La Fnsi in Calabria contro ogni minaccia. Lavoro e legalità per la libertà di stampa”.
All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, Michele Albanese, il giornalista sotto scorta per le minacce ricevute, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, il presidente dei vescovi calabresi, mons. Salvatore Nunnari, insieme al vicesegretario della Fnsi, Carlo Parisi, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, ed al presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.
È stato un momento di confronto e dibattito che è servito a ribadire la condanna generale contro ogni forma di intimidazione esplicita e implicita nei confronti dei giornalisti “colpevoli” di scrivere verità che alcuni ritengono scomode. Franco Siddi, che tra l’altro ha consegnato a Gratteri la tessera ad honorem di iscritto alla Fnsi, ha sostenuto che il “giornalismo, calabrese e non, non ha bisogno di eroi ma solo di professionisti che sappiano fare bene il loro lavoro, raccontando una verità senza timore di subire per questo intimidazioni. I mafiosi – ha detto – devono sapere che non ci possono fermare”.
Secondo Gratteri “i giornalisti calabresi devono continuare a fare il loro lavoro svolgendo anche un’attività di ricerca e di approfondimento. Ciò che i giornalisti seri ed onesti devono fare è stanare e isolare chi fa disinformazione per sé contro la verità”.
Toccante la testimonianza di Michele Albanese che, con voce rotta dall’emozione, ha raccontato la sua esperienza di cronista che oggi è costretto a lavorare con forti limitazioni operative a causa della scorta che lo segue ad ogni passo.
“Sono fortemente limitato nel mio lavoro – ha detto – perché non ho più la mia autonomia operativa. Per esempio non posso incontrare fonti riservate che pretendono l’anonimato. E questa è, comunque, una sconfitta per la società civile che deve trarre anche dalla mia vicenda elementi di maggiore coesione per contrapporsi alla ’ndrangheta”.
Parisi ha annunciato, “grazie anche alla disponibilità dei sindaci di Gerace e Polistena, Pino Varacalli e Michele Tripodi” la prossima apertura di due sale stampa, una per la Locride ed una per la Piana di Gioia Tauro, “che fungeranno da apripista alla costituzione dei Circoli della stampa: questo è ciò cui miriamo” per un progetto “importante, che testimonia in maniera concreta la vicinanza e il supporto della Federazione della Stampa a quei colleghi che ne hanno, più di altri, bisogno”. (Ansa)