ROMA – “Universi sonori. Dalla radio tradizionale ai nuovi spazi di produzione e ascolto” è il titolo della giornata di riflessione sul presente e sul futuro dell’ecosistema della radiofonia promossa da Confindustria Radio Televisioni in collaborazione con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma.
Obiettivo: condividere le principali tendenze e idee progettuali che si stanno sviluppando intorno al mondo della radio, e del consumo di contenuti audio più in generale, con professionisti ed esperti del settore in dialogo con gli studenti – all’evento hanno partecipato le cattedre di Entertainment and Television Studies (prof. Mihaela Gavrila), Giornalismo Radiotelevisivo (prof. Christian Ruggiero) e Data Journalism (prof. Marzia Antenore).
Se il pubblico giovane è quello che più si sta allontanando dai consumi lineari, la radio li sta inseguendo con offerte tematiche, talent e format che li rappresentano, con la presenza su tutte le piattaforme e i social, e con eventi sul territorio. La radio rimane un ambiente professionale e lavorativo attraente per i giovani, aperto e sfidante, come risulta, tra l’altro, dal moltiplicarsi di radio universitarie.
L’incontro si è sviluppato in panel tematici, tavole rotonde, esperimenti laboratoriali e di talk con le radio universitarie. La mattina, dopo un’introduzione di scenario – radio e audio in Italia (CRTV), Europa (LabRadio France), podcast (Ipsos) e branded content (MDE Audio Strategy) – ha visto susseguirsi gli interventi di primari player del mercato radiofonico italiano, operatori della filiera, istituzioni (Agcom).
Nella sessione mattutina, per Confindustria Radio Televisioni hanno partecipato il presidente Franco Siddi, il direttore generale Rosario Donato e Andrea Veronese dell’Ufficio Studi. Per Sapienza Università di Roma ha aperto l’evento il direttore del Dipartimento CoRiS e prorettore alle Tecnologie innovative per la comunicazione della Sapienza, prof. Alberto Marinelli.
«Innovazione continua, offerta professionale e responsabile, accessibilità gratuita sono le caratteristiche essenziali della programmazione radiofonica e il suo grande valore aggiunto» ha esordito Siddi spiegando che «si tratta di caratteristiche che richiedono stabilità di risorse frequenziali e pubblicitarie e attenta manutenzione regolamentare e normativa. Il sistema infatti deve rimanere sostenibile, evolvere e continuare a rispondere ai bisogni del pubblico – di informazione, musica, intrattenimento, comunicazione del e sul territorio – su tutte le piattaforme».
«La parola d’ordine – ha aggiunto Siddi – è ora accompagnamento, che nella transizione della radio al DAB significa garantire continuità di risorse per il ritorno degli investimenti nelle infrastrutture di rete e mantenere l’FM in simulcast in FM fino ad una congrua adozione della nuova tecnologia trasmissiva; nell’ambiente connesso significa garantire prominence, ossia visibilità e accessibilità della radio sulle piattaforme smart. La radio è al centro dell’attenzione di Confindustria Radio Televisioni che ha in programma ulteriori iniziative di promozione del mezzo in ambito universitario». (giornalistitalia.it)
Il valore aggiunto della professionalità e della responsabilità editoriale e di filiera