MATERA – “La missione della nuova Rai va progettata pensando a una destinazione di reti e telegiornali che tenga conto di tutte voci della nostra società”.
Ad affermarlo è Franco Siddi, consigliere Rai, intervenuto oggi a Matera al congresso nazionale dell’Ucsi (in programma fino a domenica, 6 marzo, per eleggere i nuovi vertici, ndr) su “Le sfide del giornalismo al tempo di Francesco”.
Tra due mesi scade il contratto di servizio Rai e Siddi fa notare: “Siamo in ritardo sulla consultazione per il rinnovo della concessione che scade in maggio. È importante intensificare il dibattito. Le nomine vanno fatte ma mi piacerebbe ci fosse un dibattito pubblico che nasca da organizzazioni, movimenti, categorie. Il pluralismo non si può misurare solo sulla forza dei partiti, c’è un mondo vitale che non ha voce. Se la Rai rinuncerà a cimentarsi in questa missione sarà una sconfitta per lei e per tutta l’Italia”.
Quale la sua mission di servizio pubblico? “Informare in modo concreto e pluralista, raccontare la realtà dei territori, istruire tutti, sostenere il digitale, promuovere l’Italia all’estero, passare dal broadcasting tradizionale al digital media company”. Per Siddi è necessario “entrare in contatto con tutti i mondi vitali: capire le cose prima di emettere sentenze”.
E la fusione tra Repubblica e Stampa “ci pone di fronte a un dilemma: questo tipo di concentrazione è ancora un problema per il pluralismo o è diventato una soluzione obbligata per salvare alcune porzioni di questo pluralismo?”.
Il Paese “è stanco, si sta assuefacendo e si oppone debolmente a tutto”; per questo di fronte alle concentrazioni editoriali “il servizio pubblico diventa ancora più fondamentale per garantire a tutti la possibilità di esprimere opinioni diverse. Lì si vede la sfida di garantire a tutti la possibilità di essere riconosciuti, esprimere la propria voce e competere sul terreno delle idee”. (AgenSir)
Così il consigliere Rai al congresso Ucsi in programma a Matera fino a domenica