ROMA – «Occupazione, innovazione tecnologica, investimenti sui contenuti, radio digitale, Gaia X»: questi i temi principali della proposta di Confindustria Radio TV per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (noto anche come Recovery Plan), illustrati dal presidente Franco Siddi nell’audizione alla IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati.
«Proposte specifiche – sottolinea Siddi – per la ripresa del settore radiotelevisivo in un’ottica di sviluppo e innovazione per tutto il settore, dalle emittenti locali alle nazionali alla internazionali con sede in Italia, per la filiera audiovisiva e per tutto il sistema Paese per l’indotto industriale e occupazionale».
L’ex segretario generale e presidente della Fnsi spiega che «il Piano già inviato alle Commissioni competenti è elaborato nell’ottica di aggiornamento di dettaglio richiesto al nostro governo dall’Unione Europea, ossia immaginando finalità specifiche nel quadro di sistema di uno sviluppo industriale del Paese».
Nuova occupazione e occupazione giovanile innovazione tecnologica delle imprese radiotelevisive, progetto Gaia X, produzione di contenuti audiovisivi originali, radiofonia, cybersicurezza, intelligenza artificiale e big data, approccio green all’innovazione sono, dunque, gli ambiti individuati nella proposta di CRTV per un investimento complessivo stimato in 1180 milioni di euro, nella consapevolezza che tali investimenti nell’industria genereranno 1,8 miliardi di indotto.
«Si tratta – sottolinea Siddi – di investimenti sostenibili, non assistenziali, concreti e orientati al risultato, adeguati e rispettosi dell’esigenza di sviluppo di sistema. Risorse destinate a sviluppare innovazione digitale e infrastrutturazione del Paese».
Un esempio al riguardo è la radio DAB «che non cade nelle gallerie, e che può essere interrotta per dare notizie su incidenti il DAB, servizio di infrastrutturazione leggera per la sicurezza del Paese». Per il DAB l’Associazione richiede complessivamente investimenti di 85 milioni da destinare, tra l’altro, al sostegno delle società consortili che hanno titolarità delle concessioni a livello locale per lo sviluppo della rete.
Investimenti, insomma, che generino sviluppo e nuova occupazione, intesa come occupazione giovanile e nuove figure professionali. «Per l’occupazione giovanile – afferma Siddi – ci riconosciamo nella necessità di investire sulle competenze digitali, ma lo specifico del nostro settore richiede inoltre competenze tecniche, culturali e creative e approccio interdisciplinare al lavoro che deve investire tutti attori, produttori, giornalisti e talent, broadcaster, e per esempio promuovere l’intelligenza artificiale e l’uso dei big data nell’alveo della responsabilità editoriale». In questi campi le grandi imprese nazionali, ma anche le emittenti locali – soprattutto quelle per le quali è stato delineato un modello di sostegno non assistenzialistico basato sul rapporto costruito con il pubblico e gli investimenti in occupazione professionale, innovazione tecnologica – già investono, «ma il settore non brilla di suo: radio e TV, anche quelle locali con un’offerta di prossimità, hanno garantito continuità di un servizio di informazione, intrattenimento e coesione sociale al pubblico durante la pandemia pur avendo risentito fortemente dell’impatto economico sulla pubblicità: 60 milioni di euro in 3 anni è quanto richiesto da CRTV per investire in occupazione giovanile».
Per Gaia X progetto di cloud europeo CRTV richiede che i big data generati nel continente vengano mantenuti su piattaforme europee, che venga costruito un sistema di tutele che ne promuova lo sviluppo, sostegno dei costi e incentivazione di progetti per utilizzare tali infrastrutture per le imprese radiotelevisive (investimento 25 milioni).
Sull’innovazione tecnologica – declinata in sostegno a nuove tecnologie di ripresa, immagazzinamento e trasferimento; trasmissione e distribuzione dei contenuti (TV4.0); tecnologie e sistemi di “digital transformation”, IA e big data, e connettività e trasporto dei contenuti audiovisivi su reti IP si richiedono 200 milioni i euro di investimento.
Sul passaggio al DVBT-2, transizione tecnologica che ottimizzerà l’uso dello spettro elettromagnetico con valenza green e spazio frequenziale per nuove tecnologie «per le criticità specifiche di tale processo c’è la necessità di un sostegno per garantire una transizione serena e a prova di futuro per il pubblico (ad esempio favorendo anche l’adozione di terminali HBBTV) e all’industria, affinché possa continuare ad agire da volano per la filiera audiovisiva».
A tale riguardo il presidente Siddi si è soffermato sulla voce più ingente del progetto: 800 milioni di euro di investimenti in totale da indirizzare a contenuti e format originali e innovativi per reti lineari, nuove piattaforme di distribuzione, (es. IP/OTT), audio digitale (podcast). Questo investimento di sistema prevede anche uno stanziamento per la promozione all’estero.
Tutte le misure sono tarate per favorire la ripresa dell’interno settore televisivo, trasversali, concrete e applicabili a tutti i soggetti.
Siddi ricorda che «l’emittenza locale – rappresentata in CRTV dall’Associazione TV Locali e l’Associazione Radio FRT, che raggruppano le maggiori imprese del comparto locale – è un elemento fondamentale del sistema per garantire pluralismo, formazione e informazione sul territorio e senso di comunità. L’innovazione tecnologica, il sostegno alla digitalizzazione della filiera produttiva e trasmissiva, l’introduzione di nuove professionalità, la possibilità di produrre contenuti innovativi, l’accesso a nuove tecnologie e piattaforme quali l,’IP e il cloud e l’intelligenza artificiale sono strumenti per proiettare anche questa realtà, e il patrimonio identitario che rappresenta, a livello globale e per creare sviluppo capillarmente sul territorio. Nessuno escluso – ha ribadito Franco Siddi – purché ci siano le caratteristiche per un intervento di sviluppo, non assistenziale che produca innovazione, rinnovato rapporto con il pubblico, nuova occupazione in linea con i criteri meritocratici introdotti recentemente per legge».
Fra le iniziative specifiche per questo comparto, maggiormente impattato dell’emergenza Covid, Siddi ha citato, fra l’altro, strumenti per garantire la liquidità alle imprese. (giornalistitalia.it)