ROMA – «Voglio dire che gli angeli, prima di essere angeli, erano persone e tu sei una di quelle persone. Per me è un onore consegnarti questo Microfono d’Oro, perché tu lo meriti come nessuno. Un abbraccio forte dal tuo amico Mogol». Questa mattina, nella Sala Puccini della Direzione Generale di Siae, a Roma, il presidente Giulio Rapetti Mogol e il direttore generale Gaetano Blandini hanno consegnato al giornalista Vincenzo Mollica il Microfono d’Oro, «omaggio alla carriera di un professionista che accompagna da oltre 40 anni la storia della cultura e dell’intrattenimento italiano».
Presenti Mara Venier, Mario Lavezzi, Gigi D’Alessio, Monica Maggioni e Clemente Mimun, Mogol ha esordito: «Abbiamo deciso di istituire il Microfono d’Oro pensando a te, anche se siamo consapevoli che non c’è premio sufficiente ad esprimerti, fino in fondo, l’apprezzamento per quel che hai fatto per la cultura popolare italiana, per tutti noi, in 40 anni di giornalismo onesto, intelligente, anche ironico. Se alla grande capacità professionale uniamo la tua umanità e la naturale empatia espressa con gli artisti e nei confronti dei telespettatori che ti hanno fatto sentire sempre il loro calore, si comprende perché tutti ti vogliamo un gran bene, perché sei stato scelto come amico del cuore da Fellini e ti sei addirittura trasformato in un personaggio di Topolino. Caro Vincenzo questo microfono più che d’oro è di cuore, nella certezza che abbiamo ancora un lungo tratto di strada da fare insieme».
«Un premio – ha spiegato Mogol – a chi tanto fa e tanto ha fatto per promuovere la cultura popolare: tu lo hai fatto a livello eccellenti e di questo Siae e i suoi 100.000 associati ti sono grati. Da oggi, se vorrai accettare i moduli che ti abbiamo mandato, sei iscritto alla sezione Dor di Siae.
Consegnando a Mollica la targa di Maestro di Giornalismo, Mara Venier ha dichiarato: «Sono strafelice di consegnare questa targa al mio amico Vincenzone: siamo molto legati, da tanti anni. Io ho cominciato con lui, mi ha dato lezioni di vita e di umiltà. Voglio solo dirti grazie per quello che mi hai regalato in più di trent’anni».
Dal canto suo, Gigi D’Alessio ha spiegato che «Vincenzo ha saputo dare il giusto valore a tutto quello che abbiamo fatto, ha messo il turbo alla nostra arte. In genere un giornalista ti chiede: “Mi parli del suo disco”. Ma che ti dico? Ogni scarrafone è bello a mamma sua. Invece lui veniva preparato, era lui che ti parlava del tuo disco. Un giorno mi disse: “Ti do una bella notizia: scrivi una canzone per Sofia Loren. E poi mi ha fatto fare un video da Milo Manara. Si merita il Microfono d’Oro perché è un uomo dal cuore d’oro. Ci ha fatto sentire importanti e ogni sua parola era un po’ come le parole di Mogol, quelle parole che restano per sempre».
«Noi – ha detto Monica Maggioni – conosciamo l’altro lato, perché con tutte quelle interviste e quei racconti poi Vincenzo tornava a casa. Ho vissuto con lui ogni giorno al Tg1. È stato un lungo percorso, e ogni cosa che continua a fare con noi è sempre il nostro pezzo migliore che torna a casa».
«Ci hai regalato – ha aggiunto Clemente Mimun – grandi momenti di divertimento. Anche a nome di Enrico Mentana, che doveva essere qui ma è rimasto per strada, ti ricordo le mangiate pomeridiane della nostra banda allegra a via Teulada».
Per Gaetano Blandini, direttore generale di Siae, «è un premio allo straordinario valore aggiunto che ha dato a tutto il settore . Questo nostro piccolo omaggio da parte di Siae e dei suoi centomila associati dello spettacolo e in particolare della musica e che vogliamo consegnare ogni anno alle più significative personalità che dimostrano di saper raccontare e diffondere la cultura italiana».
Tra i protagonisti della musica che, non potendo essere presenti, hanno voluto inviare un videomessaggio di affetto e di stima ci sono Al Bano (“Straordinari ricordi con te, la classe abita nella tua anima”), Amadeus (“Complimenti per questo premio, importante e prestigioso, tu ne meriti uno al giorno e meriti l’affetto di tutti noi”), Biagio Antonacci (“Hai creduto nella musica sempre, hai dato speranza ai giovani, hai consolidato i big, hai dato aiuto agli incerti. Viva Vincenzo e viva questo microfono d’oro che la Siae ti ha regalato”), Renzo Arbore (“Mai microfono fu meritato come nel caso di Vincenzone, uno degli artefici del nostro successo”), Arisa (“Grazie infinite sempre per quello che hai fatto per la musica e per la cultura popolare italiana, un bacio grande, ad maiora sempre”), Claudio Baglioni (“Vincenzo Mollica alias il Presidente. Mi dispiace non essere presente a questa cerimonia a coronamento di una corsa meravigliosa, sei stato veramente prezioso per tutte le forme artistiche che hai saputo raccontare”),
Luca Barbarossa (“Fiore d’ortica, nessuno sarà mai come Mollica, è un grande uomo e un grande giornalista e la Siae gli dedica una festa”), Edoardo Bennato (“Il tuo merito è quello di aver fatto questo mestiere con passione”), Caterina Caselli (“Immaginati l’Autostrada del Sole e su questa autostrada una striscia bianca, su questa striscia bianca una parola che si ripete all’infinito: quella parola è Grazie per tutto quello che hai fatto”), Adriano Celentano (“Il tuo microfono è sempre stato d’oro, come ogni tua intervista del resto: tu saresti capace di far parlare anche le formiche facendogli fare bella figura”), Riccardo Cocciante (“Caro Vincenzo sono con te per questo Microfono d’Oro e con tutti i miei complimenti per la tua bella e lunga carriera e con tutto il mio affetto”), Simone Cristicchi (“Ho tenuto sempre presente il consiglio che mi hai regalato all’indomani della mia vittoria a Sanremo, ti voglio bene”),
Maria Grazia Cucinotta (“Auguri Vincenzo, a te che attraverso le tue parole ci fai viaggiare nel mondo della creatività e dell’amicizia vera”), Fabio Fazio (“Tu non sei soltanto un Maestro di giornalismo, ma di gentilezza, di cortesia, di umiltà e soprattutto di passione, che hai insegnato a tutti noi”), Tiziano Ferro (“Mi hai accompagnato per tutta la mia carriera, non so neanche descriverlo il bene e l’orgoglio che provo vedendoti ricevere questo premio, complimenti amico mio!), Fiorello (“Ti siamo grati per tutto quello che hai fatto per lo spettacolo italiano e soprattutto per noi artisti, ci hai fatto sentire ancora più artisti”), Giorgia (“Ogni premio a te dedicato è il minimo che ti dobbiamo per essere una parte bella della nostra storia e della nostra cultura, con la tua bravura e la tua onestà, nell’arte nell’intelletto e nel tuo meraviglioso cuore”), Terence Hill (“Con tutto il rispetto per gli altri giornalisti, quando tu mi fai un’intervista sento tanto amore e io ti ringrazio, tu sei grande”),
Jovanotti (“Difficile in poche parole riuscire a rendere il senso della gratitudine che si prova per te. Ci fa sentire una famiglia avere te come cantastorie del nostro lavoro e della nostra passione. Complimenti, è giusto questo premio, il grandissimo Mogol te lo consegna e te lo meriti al cento per cento”), Gianni Morandi (“Sono felice per questo riconoscimento che ti arriva dalla Siae, tutte le persone che hanno avuto un contatto con te ti stimano e ti vogliono bene”), Laura Pausini (“Questo premio te lo meriti tutto e vorremmo dartelo tutti insieme con un abbraccio gigante, questo è virtuale ma è molto sincero”), Nicola Piovani (“Con questo video ti mando un grande abbraccio, un grande augurio e un grande applauso”), Eros Ramazzotti (“Tanti complimenti per il premio meritatissimo, hai fatto tanto per noi”), Massimo Ranieri (“Un premio a giustissima ragione per l’amore totale che hai messo nel tuo lavoro, con grande leggerezza, simpatia, dedizione, amore e affetto verso di noi che facciamo questo mestiere),
Vasco Rossi (Un nuovo titolo al tuo palmares, Maestro di giornalismo, te lo meriti tutto. Sono felice per te, ce ne vorrebbero di maestri come te), Saturnino (“Volevo ringraziarlo perché una volta mi ha fatto un complimento e quel complimento mi accompagna ogni giorno della mia vita”), Bobby Solo (“Sono immensamente felice del premio che ti dà la Siae come grande giornalista e grande comunicatore”), Carlo Verdone (“Sono veramente felice che il presidente della Siae Mogol ti consegni questo riconoscimento importante alla tua carriera, fondamentale per noi artisti, hai sempre supportato i nostri lavori. Ti vorrò sempre tanto bene e ti devo molto”) e Renato Zero (“Gli aggettivi migliori non bastano a descrivere un talento come il tuo, che le tue infinite qualità servano per riformare un giornalismo schietto, corretto e coinvolgente. Anche perché amici del tuo stampo si fanno sempre più rari. Vincenzo… e tutto il resto è Zero”).
«Mi sono veramente commosso, perché tutte le vostre parole vanno dirette al cuore senza mediazioni, finzioni, parodie», ha commentato Vincenzo Mollica: «Tutti diretti, tutti belli, un bel momento. Io ormai vedo poco, ma vi vedo tutti giovani, belli e magri. Grazie Giulio, grazie Gaetano, grazie Siae. Quando ero piccolino mio padre comprava gli Oscar Mondadori. Io non sapevo che la casa editrice era Mondadori, perché leggevo sempre Siae, e anche se non sapevo cosa fosse pensavo che da grande volevo fare la Siae. Quindi mi onora mille volte ricevere oggi questo Microfono d’Oro, un riconoscimento che dedico a mia moglie e a mia figlia. Il prossimo gennaio compio 70 anni, il 14 di febbraio prossimo sono 50 con Rosa Maria e da lei è nata mia figlia Caterina, gli amori della mia vita, e a loro dedico questo premio».
«Io – ha aggiunto Mollica – sono diventato anche un papero, Vincenzo Paperica, protagonista di dodici storie su Topolino, cosa mai successa a nessun essere umano. Sono profondamente convinto che nessun defunto abbia scelto la foto della propria lapide; io mi sono portato avanti con il lavoro: quando schiopperò voglio che sulla mia tomba ci sia Vincenzo Paperica, la foto che più mi somiglia, così festoso, colorato e sorridente. E uno di questi due epitaffi: “Qui giace Vincenzo Paperica, che tra gli umani fu Mollica” oppure “Omerico non fu per poesia, ma per mancanza di diottria”».
Rivolgendosi ai presenti, Vincenzo Mollica ha concluso: «Giulio, grazie per le canzoni che hai scritto, stamattina venendo qui cantavo La compagnia. “Felicità ti ho persa ieri e ti ritrovo già”, proprio come è successo qui oggi. La cosa bella di Mogol è che le sue canzoni man mano che passano i giorni si scolpiscono nel cuore di ognuno di noi.
Quando Mina o Celentano, i due che amo in assoluto di più, cantano i tuoi versi succede qualcosa di grande nel cuore di ognuno di noi. La tua forza è arrivare, capire quello che sta succedendo e raccontarlo in maniera straordinaria. Mara grazie, perché ci rendi le domeniche piacevoli ed eviti che la domenica diventi una rottura di coglioni; Monica, primo direttore femmina del Tg1, con cui ho condiviso tanti momenti di fatica, come con Clemente; Gigi, quando non ci parlava nessuno ci parlavo io; a Lavezzi che devo dire? Che è come una quercia nell’albero della musica; Blandini è di una gentilezza unica, il suo nome mi ha accompagnato in tutti questi anni e finalmente ci siamo conosciamo». (giornalistitalia.it)