ROMA – Le nuove tecnologie e le aziende editoriali. Un tema complesso, che sta cambiando profondamente il lavoro degli editori nell’era digitale, in cui l’Italia cerca di recuperare un gap accumulato negli anni. Se ne è parlato alla Camera dei Deputati, nel corso di un incontro sul tema “Innovazione: menti a confronto”, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Derrick de Kerckhove, consigliere scientifico dell’Osservatorio TuttiMedia, Roberto Saracco, direttore Eit Digital, Francesco Profumo presidente di Fbk, Alessandro Pica amministratore delegato dell’Agi e presidente Fieg della categoria agenzie di stampa, Paolo Messa del Cda Rai, Enrico Bellini di Google e Fabrizio Carotti della Fieg.
Nel corso del suo intervento, l’ad dell’Agenzia Italia si è soffermato sulle opportunità di inventare nuovi modelli di business ed editoriali, perché la tecnologia sta rapidamente cambiando il ruolo, il posizionamento e il business di queste aziende: “dobbiamo entrare nella logica che la tecnologia offre grandi opportunità, ma se utilizzata male produce danni devastanti”.
“La crisi del settore editoriale – ha spiegato Pica – è profonda. Oggi abbiamo la necessità di inventare nuovi modelli. Il dato impressionante è che il 75% dell’informazione presente su giornali, tv e siti internet, viene originata dalle agenzie di stampa, che di fatto sono il primo anello della catena dell’informazione. Internet è una grande opportunità, anche per l’informazione stessa, ma non è la soluzione, perché sul web non vi è la certezza della certificazione dell’informazione. Servono, infatti, i giornalisti professionisti per poter certificare l’informazione e dare così garanzie all’opinione pubblica”.
Ecco, quindi, la necessità di un nuovo riposizionamento delle agenzie di stampa sul mercato dell’informazione: “Noi abbiamo intrapreso un percorso di forte rinnovamento – ha spiegato Alessandro Pica – domani l’agenzia di stampa Agi sarà qualcosa di diverso, sarà una media company, sarà una info-provider, perché il modello di business delle agenzie è fermo al modello Reuters di inizio ’800. I nostri clienti, oggi, hanno bisogno di articoli già pronti, da pubblicare subito in pagina. Tutti noi stiamo lavorando ad un nuovo modello che certamente rappresenta il futuro di questo settore”, un lavoro, ha concluso Pica, “in grado di trasformare l’informazione in prodotti che possano viaggiare su piattaforme diverse e con diverse, possibili, monetizzazioni, nazionali ed internazionali”. (Agi)