ROMA – “La situazione delle infiltrazioni mafiose in Umbria è molto seria ed è positivo che il Governo ne sia consapevole. Tuttavia, proprio la gravità del fenomeno necessita di una risposta forte e quindi chiedo che venga potenziata l’azione della Direzione distrettuale antimafia che svolge un ruolo fondamentale per contrastare gli illeciti della criminalità organizzata perpetrati nella nostra regione”. Così la deputata di Scelta Civica, Adriana Galgano durante la discussione, in commissione Affari costituzionali, dell’interrogazione presentata, assieme alla collega Claudia Pinna, sul caso delle minacce della ‘ndrangheta subite a Terni dal giornalista Michele Inserra “che ad oggi si trova sotto protezione, una misura di cui ho sollecitato la prosecuzione viste le intimidazioni subite”.
A rispondere alla parlamentare è stato il sottosegretario agli Interni, Domenico Manzione che ha evidenziato come in Umbria “siano presenti soggetti malavitosi collegati con i contesti criminali di origine, soprattutto campani e calabresi, che cercano di integrarsi per reinvestire i proventi illeciti attraverso l’acquisto di immobili, esercizi commerciali e attività rurali”. A questi si aggiunge “la criminalità di matrice straniera con commistione di delitti nei settori degli stupefacenti, dello sfruttamento della prostituzione, delle rapine e dei furti” ha specificato Manzione.
Da qui le attività di prevenzione con il progetto Ma.Cr.O, la costituzione dei gruppi interforze a Perugia e Terni e l’attivazione del progetto “Grifo” per il contrasto allo spaccio diffuso e ai reati connessi con la presenza di stranieri irregolari. Il sottosegretario ha, poi, fatto riferimento anche ai protocolli sottoscritti dalla Prefettura con gli enti locali per prevenire le infiltrazioni nel settore degli appalti pubblici.
“La prefettura di Perugia – ha aggiunto Manzione – ha, inoltre, adottato, dal 2014 ad oggi, 12 provvedimenti interdittivi antimafia nei confronti di società a rischio infiltrazione. Da ultimo quello nei confronti di Gesenu spa, e di altre due società partecipate dalla stessa, per cui è stata disposta la gestione straordinaria”. In chiusura il sottosegretario ha garantito la prosecuzione delle attività “per salvaguardare i cittadini umbri e il loro territorio da ogni tentativo di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali”.
In particolare, il Ministero dell’Interno, “nel richiamare la vicenda del giornalista Michele Inserra che, nel mese di marzo 2015, ha subito minacce ed intimidazioni a Terni in relazione a un’inchiesta da lui condotta sulla ’ndrangheta in Umbria”, ha dichiarato che “i Prefetti di Reggio Calabria e Napoli hanno disposto l’attivazione di un servizio di vigilanza presso la sua abitazione calabrese e quella campana dei suo familiari”. (giornalistitalia.it)
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