Condirettore il deputato Pd Andrea Romano che “dovrebbe” lavorare gratis

Sergio Staino nuovo direttore dell’Unità

Sergio Staino

Sergio Staino

ROMA – È Sergio Staino il nuovo direttore dell’Unità. Al suo fianco, come condirettore, il deputato del Pd Andrea Romano. La nomina di Staino, anticipata dal Corriere della Sera, è stata approvata a Milano dal Consiglio di amministrazione della società editrice del quotidiano. Che, poi, sul suo sito ha precisato che Staino, “da anni storica colonna dell’Unità, vignettista famoso e figura al di sopra delle polemiche interne”, andrà a sedersi – dal 15 settembre – sulla poltrona di direttore lasciata libera da Erasmo D’Angelis, che “torna al suo incarico a palazzo Chigi per occuparsi dei problemi legati al dissesto idrogeologico che ovviamente in questa fase hanno al centro il tema della ricostruzione delle zone terremotate e il progetto Casa Italia”.
Al suo fianco ci sarà, dunque, Andrea Romano, “storico, studioso del partito laburista inglese, considerato fra le migliori ‘teste’ del partito di Renzi”, scrive il quotidiano del Partito Democratico, che tiene a sottolineare che “Romano dovrebbe (ad usare il condizionale è lo stesso quotidiano, ndr) svolgere la sua attività gratuitamente, essendo già parlamentare”.
A completare il riassetto, spiega l’Unità, l’arrivo di Chicco Testa alla presidenza della società editoriale. Già deputato del Pci-Pds, Testa è stato per molti anni presidente dell’Enel e manager di molte società: “Proprio grazie a queste esperienze, a lui verrà affidato il compito di gestire una non facile fase di riassetto interno e di ricerca di investitori”.
Tutto questo, in un quadro oggettivamente complesso: “La situazione finanziaria del giornale, come spesso accade alle nuove esperienze editoriali specie in questa fase durissima per tutti i giornali, è difficile”.
E dopo appena una settimana dalla richiesta, l’ennesima, del Cdr del quotidiano fondato da Antonio Gramsci di un incontro urgente con l’azienda affinché «una volta per tutte sciolga i nodi irrisolti ai quali è legato il futuro stesso del giornale». (giornalistitalia.it)

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