L’Ansa con il Comune di Firenze a Palazzo Vecchio per omaggiare lo storico direttore

Sergio Lepri, i 100 anni di un Maestro

Da sinistra: Luigi Contu, Sergio Lepri e Giulio Anselmi oggi a Palazzo Vecchio, a Firenze

FIRENZE – L’importanza del fare buon giornalismo, adesso come durante la Resistenza, quando dirigeva «un giornale clandestino, e fare un giornale e distribuirlo a quei tempi significava rischiare la vita» è stata sottolineata nell’intervento pronunciato da Sergio Lepri, storico direttore dell’Ansa, alla celebrazione per i suoi 100 anni in Palazzo Vecchio, a Firenze, città dove è nato il 24 settembre 1919.
«Ho avuto il privilegio di aver vissuto i tempi gloriosi della Resistenza, che per una parte della mia generazione fu un periodo formativo», ha affermato Lepri che ha rievocato l’emozione suscitata in lui durante il periodo bellico «quando alla radio, a volume basso per non farsi sentire da qualcuno in giro, ascoltavo trasmettere dalla Francia la Marsigliese – ha raccontato – e mi commuovevo».
Lepri ha poi ammesso che ancora oggi lo “emoziona il canto di Bella Ciao”. Nel suo intervento si è soffermato quindi sull’esperienza alla “Nazione del popolo” di Firenze, quotidiano del Comitato di liberazione nazionale che poi sarebbe diventato il “Giornale del Mattino”, e ha ricordato Ettore Bernabei, che ne fu direttore, e una giovanissima Oriana Fallaci, allora aspirante giornalista.
Lepri ha pure scherzato sull’evento organizzato in Sala degli Elementi per festeggiare i suoi 100 anni, rivelando che in un primo momento era “contrario” a una cerimonia pubblica, pur fatta per “un centenario che gode di buona salute a cui si stringe la mano e si fanno i complimenti”. Invece, ha detto esprimendo soddisfazione, «vedo che questa stanza oggi è piena di amici».
Lepri ha invitato inoltre i presenti, fra cui familiari e parenti, a guardare avanti: «Il passato è passato, il nostro compito è fare il possibile per inventare il futuro».
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il presidente dell’Ansa, Giulio Anselmi, e il direttore dell’Ansa, Luigi Contu, oltre a molti giornalisti che hanno lavorato con Lepri o lo hanno conosciuto durante l’attività professionale e che hanno voluto rendergli omaggio. Il sindaco di Firenze Dario Nardella è intervenuto donando a Sergio Lepri una spilla col giglio, simbolo di Firenze, e lo ha invitato come relatore alle celebrazioni del 25 aprile del 2020.

ANSELMI: «LEPRI CI HA INSEGNATO CHE LA STAMPA DEV’ESSERE LIBERA E INDIPENDENTE»

«L’informazione deve essere libera, indipendente, mai settaria»: questo l’insegnamento di Sergio Lepri, «insegnamento che purtroppo in parte si è perduto». Lo ha affermato Giulio Anselmi, presidente dell’Ansa, in occasione delle celebrazioni per i 100 anni di età di Sergio Lepri, storico direttore dell’agenzia, in Palazzo Vecchio a Firenze.
«Un fondatore – ha sottolineato – che a differenza di molti altri non ne ha mai recato gran vanto, è sempre stato umile, rigoroso e attento».
«All’Ansa Sergio Lepri è un mito, e lo possono dire tutti coloro che gli sono succeduti come direttori», ha spiegato
Anselmi, a sua volta direttore dell’agenzia negli anni ’90, sottolineando che «Sergio Lepri ha fatto dell’Ansa quello che è, una delle colonne portanti dell’informazione italiana. Lo è tutt’ora, lo è per merito di chi c’è ancora, ma in gran parte lo
è per merito suo». E dunque, ha concluso il presidente dell’Ansa rivolgendosi direttamente a Lepri in Sala degli Elementi, «mi auguro che per tanti anni ancora riusciremo a essere fedeli alla tua lezione e al tuo insegnamento».

CONTU: «LEPRI AVEVA CAPITO L’IMPORTANZA DELLA VELOCITA’»

Il direttore dell’Ansa, Luigi Contu, ha detto che «la politica oggi non è consapevole della centralità dell’informazione ma l’informazione è fondamentale, ed è fondamentale che le notizie siano prodotte da gente che ha quel codice che Sergio Lepri ci ha fatto adottare», un codice fatto di “indipendenza” e di “onestà intellettuale”.
«Più il mondo dell’informazione è in crisi – ha spiegato – più le fonti si moltiplicano, più il ruolo dell’agenzia è decisivo per dare un’informazione pulita. Dobbiamo sempre affrontare i fatti col rigore che ci ha insegnato Sergio».
Per Contu è ancora valido l’insegnamento di Lepri fatto di «rigore, corretto uso delle parole, precisione, la richiesta ai giornalisti di essere sempre aggiornati».
Contu ha ricordato l’attenzione di Lepri per le nuove tecnologie e sul modo in cui avrebbero cambiato il giornalismo ricordando le sue lezioni ai giovani nei primi anni ’80: «Già allora diceva “Attenzione, fino a qualche anno fa potevamo trasmettere 60 notizie al giorno, ma oggi siamo a 300 al giorno e un giorno saremo a 2.000”. Oggi l’Ansa trasmette 2.500 notizie al giorno. I lanci d’agenzia che Sergio ci faceva vedere alle lezioni erano dei tweet. Lepri aveva capito l’importanza della velocità».

NARDELLA, APPELLO A CONTE: «FIRENZE CULLA DI UMANESIMO E BUON GIORNALISMO»

Un appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per realizzare un’iniziativa a Firenze dedicata ad “un nuovo umanesimo” e all’idea di un’informazione rigorosa e corretta lo ha rivolto oggi il sindaco Dario Nardella in occasione delle celebrazioni a Palazzo Vecchio per i 100 anni di Sergio Lepri.
«Firenze – ha ricordato Nardella – ha nel suo Dna l’Umanesimo, ed è da sempre luogo di pensiero denso e profondo. Oggi la città si candida ad ospitare un appuntamento che metta al centro un nuovo umanesimo e un nuovo giornalismo in cui contino rigore e sobrietà, e che faccia riscoprire la vera informazione contro le fake news e l’eccessivo asservimento ai social media. Facciamo un appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha insegnato nella nostra Università, affinché colga questo invito».
Il sindaco ha donato a Lepri, nato a Firenze il 24 settembre 1919, la spilla col giglio della città, e lo ha invitato a partecipare come oratore alla cerimonia per ricordare la Liberazione il prossimo 25 aprile. (ansa)

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