ISTANBUL (Turchia) – Il direttore di uno dei principali quotidiani turchi, rilasciato di recente dopo tre mesi in carcere, ha promesso di portare alla luce i “crimini” del governo durante il processo a suo carico, che inizia il 25 marzo.
Il direttore della testata d’opposizione Cumhuriyet, Can Dundar, e il capo dell’ufficio di Ankara, Erdem Gul, sono stati rimessi in libertà su ordine della Corte costituzionale, ma devono rispondere dei capi d’imputazione di rivelazione di segreti di Stato e di spionaggio.
“Fin dalla prima udienza del nostro processo, il 25 marzo, faremo luce sui crimini dello Stato”, ha detto Dundar in conferenza stampa.
“Non ci difenderemo, processeremo i crimini dello Stato”, ha aggiunto.
I due sono stati arrestati a novembre per aver pubblicato un articolo in cui accusavano il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan di aver tentato di consegnare armi ai ribelli islamisti in Siria. L’articolo provocò un mare di reazioni e alimentò le ipotesi sul ruolo di Ankara nel conflitto siriano e sui suoi presunti contatti con i jihadisti.
L’arresto a sua volta alimentò i timori sulla libertà di stampa sotto Erdogan, che avvertì personalmente Dundar che avrebbe “pagato il prezzo” del suo scoop.
“Se sei un giornalista in Turchia, andare in galera fa parte della tua carriera”, ha detto Dundar. “Siamo giornalisti, non dipendenti pubblici. Il nostro dovere è di informare il pubblico, anche degli atti illeciti del governo” ha aggiunto, denunciando “il clima di paura propagato dal regime di Erdogan tra i giornalisti”.
Erdogan domenica ha detto di non avere “alcun rispetto” per la decisione della Corte costituzionale di rilasciare i due giornalisti, scatenando le accuse dell’opposizione di calpestare la costituzione turca.
“Con le sue dichiarazioni, Erdogan ha trasformato una questione interna in un affare internazionale”, ha detto Dundar. La Corte costituzionale è una delle pochissime istituzioni turche non controllata da Erdogan. (Askanews)
Il direttore di Cumhuriyet appena scarcerato: “Processeremo i crimini dello Stato”