GENOVA – È polemica, a Genova, dopo la decisione dell’emittente televisiva Primocanale di interrompere la rubrica settimanale “Il sindaco risponde”, che ogni giovedì vedeva Marco Doria rispondere ai cittadini sui problemi della città. Ad annunciare la decisione era stato il direttore Giuseppe Sciortino, in un editoriale pubblicato sul sito web della tv nata negli anni Novanta per iniziativa di Maurizio Rossi, eletto al senato alle ultime politiche tra le fila di Scelta Civica e poi passato al gruppo misto.
La decisione di interrompere l’appuntamento – ha spiegato Sciorini – è “una scelta editoriale, non personale. Il sindaco Marco Doria è persona perbene, civile ed educata. Con lui abbiamo sempre avuto un confronto aperto e rispettoso del gioco delle parti. Ci troviamo, però, alla vigilia di una campagna elettorale che porterà Genova al voto nel 2017. Sembra una data lontana nel tempo, ma le ‘grandi manovre’ sono iniziate. Per questo motivo abbiamo deciso di prendere – in tempi non sospetti – una posizione chiara: lontana dalla politica di Marco Doria. L’attuale sindaco potrebbe ricandidarsi, con o senza primarie nel centrosinistra, e noi in piena onestà intellettuale affermiamo che non lo riteniamo all’altezza di portare avanti ulteriormente la città”.
“I problemi di Genova – ha spiegato il direttore di Primocanale – sono rimasti irrisolti. Alcuni si sono anche ingigantiti. I rifiuti i genovesi li pagano in bolletta a peso d’oro, senza soluzioni alternative valide. Dopo la cessione di Amga, all’interno di Iren il Comune ha perso peso fino ad ammettere che «le stanze dei bottoni sono a Torino». L’attuale sindaco non ha peso a livello nazionale e – con la fine dell’era Pisapia a Milano – l’attenzione nei confronti del ‘primo cittadino alternativo’ è in picchiata secca. Non si è mai schierato apertamente per le grandi opere, né ha mai protestato apertamente per sensibilizzare i vertici romani sulla necessità di infrastrutture. Anche per la città metropolitana di cui è ‘sindaco emerito’. Senza parlare poi di Ponte Parodi, Hennebique, la sicurezza a Sampierdarena, il mercatino in corso Quadrio, il trasporto pubblico, l’incuria e la sporcizia… Una città allo sbando”.
“La gestione della Fiera di Genova poi – ha incalzato il direttore della Tv genovese – grida vendetta. Il 31 marzo la società sarà liquidata e intanto si sbandierano ai quattro venti iniziative e manifestazioni «come mai prima d’ora». Intanto il Comune non salda i debiti con la Fiera che, a sua volta, paga i creditori proponendo tagli anche del 50% sulle somme dovute. Gestione anche a uso elettorale, perché le mura di Palazzo Tursi bisbigliano che sulla zona della Fiera «il sindaco ha un asso nella manica che userà per lanciare la sua campagna». Un progetto presentato da un cantiere amico per cui il sindaco avrebbe perso la testa”.
Insomma, ha tagliato corto Sciortino, “la campagna elettorale è iniziata. Primocanale non si defila, anzi continuerà a esprimere le sue opinioni in maniera indipendente puntando allo sviluppo e alla crescita di una città che si trova in pieno ‘inverno demografico’. Una città in cui si nasce poco e da cui un giovane su tre scappa appena ottiene la laurea. Doria è una persona intelligente e un professore universitario perbene. Ma per noi, fare il sindaco vuol dire fare un altro mestiere”.
La notizia ha scatenato i social network e la stragrande maggioranza degli utenti di Primocanale ha accolto con favore la scelta di chiudere l’appuntamento settimanale con il sindaco.
La decisione, naturalmente, non è stata gradita dall’Amministrazione Comunale di Genova, secondo la quale la rubrica “Il sindaco risponde”, da anni e nel corso di due cicli amministrativi, ha invece “garantito ai cittadini risposte puntuali alle loro domande, grazie ad un costante lavoro delle strutture del Comune”.
“L’annuncio, pubblicato sul sito della tv, era stato dato – sottolinea il Comune – per via indiretta e verbale al sindaco nel pomeriggio di mercoledì. Solo ora la decisione viene motivata con un’esplicita scelta di campo «lontana dalla politica di Doria» in vista delle elezioni amministrative del 2017, in un editoriale politico contenente non solo critiche ma, in taluni casi, illazioni calunniose”.
“È curioso – per l’Amministrazione Comunale – che la stessa emittente che sottolinea a più riprese il ruolo di servizio pubblico svolto in ambito locale – e invoca per questo finanziamenti pubblici – censuri per ragioni politiche uno spazio informativo con il sindaco della Città. Quello in carica, piaccia o non piaccia ai dirigenti di Primocanale. Non si tratta, in questo caso, di una legittima manifestazione della critica, anche dura, come peraltro è avvenuto in diverse occasioni. Il sindaco è sempre stato disponibile ad un confronto aperto e, nel corso della rubrica, ha inteso dare risposte dirette ai genovesi. E sempre lo farà”.
Inevitabile la replica di Primocanale. “La stizzita nota a firma «L’Amministrazione comunale» (chi? Gli assessori? I dipendenti comunali? I consiglieri?) – ammonisce Mario Paternostro – con la quale viene stigmatizzata anche con pesanti allusioni economiche, la decisione con cui Primocanale ha scelto di sospendere la rubrica settimanale con il sindaco di Genova, Marco Doria, merita alcune precisazioni e anche un chiarimento sulle sgradevoli interpretazioni date a commento di questa nota”.
“Dal 2012 – ricorda – la nostra azienda ha ritenuto opportuno aprire uno spazio per un colloquio settimanale del nuovo sindaco con i suoi concittadini. Lo ritenemmo utile anche perché Doria era una persona abbastanza sconosciuta e relativamente fuori dalla solita politica. Caratterialmente, poi, non era quello che si definisce «un espansivo, un grande comunicatore» per cui offrirgli questa opportunità diventava veramente un servizio. Per i cittadini, ma anche una importante vetrina per il primo cittadino. Ringraziamo Doria di avere accettato allora il nostro invito. La situazione oggi è radicalmente cambiata. Siamo in piena campagna elettorale, e sarà una campagna lunga e dura nella quale non si giocherà solo il futuro di una persona, ma quello di una città e di tutti i genovesi. E Doria non ne sarà, logicamente, estraneo. Anzi”.
“Noi – sottolinea Primocanale – abbiamo deciso di aprire la nostra «piazza mediatica» alla discussione, al dibattito, al confronto. Con tutti, non solo con il sindaco. Chiediamo una strategia, chiediamo prospettive. Il momento non consente privilegi politici per nessuno. Non consente vetrine mediatiche. Chi vorrà, interverrà. La porta sarà sempre aperta alle persone civili. Sarà chiusa ermeticamente per gli altri. Per chi insulta o lancia sospetti o, peggio, insinuazioni”.
“Caro sindaco, io mi rivolgo a lei – scrive Paternostro a Doria – perché quando ero direttore, insieme all’Editore, l’ho convinta ad accettare la trasmissione. Mi rivolgo a lei e firmo, non mi rivolgo alla generica Amministrazione Comunale che sigla la sua nota. In questi quattro anni, con grande sincerità, non ho mai visto un suo cenno di apprezzamento per il servizio che Primocanale ha fatto. Mai una nota della sua Amministrazione Comunale. Mai un sms, una mail, una lettera o una telefonata. Mai una adesione alla nostra battaglia”.
Paternostro ricorda che Primocanale “è un’azienda come tante altre della sua città. Che vive e opera in una situazione difficile, in un territorio marginale. Una società privata. Con bilanci controllabili. Il servizio pubblico nazionale lo fa la Rai, con un contratto nazionale, dietro il corrispettivo di un canone. Per ora non lo fa «ufficialmente» Primocanale. Tutto quello che facciamo, con passione di tutti noi, dai giornalisti ai tecnici e agli amministrativi, è un «regalo» che sentiamo il dovere di fare. Per il bene che vogliamo a Genova. Nessun obbligo, caro sindaco. Come per la sua rubrica. Nessuno”.
Infine, Paternostro si sofferma sulle “insinuazioni” circa finanziamenti della Regione di Toti a Primocanale. “Nessun cambio di casacca a pagamento! – afferma l’ex direttore di Primocanale – Si tratta di un prestito che viene restituito, restituito sottolineo, con interessi. Nessuna regalia, nessun favore politico dal centrodestra! In chiusura l’ultima lettura della nostra decisione, quella politica. Che il senatore Maurizio Rossi, un tempo presidente di Primocanale, stia per scendere in campo come candidato-sindaco. Da giornalista vecchio e usurato penso, per quanto lo conosco, che non lo farà. Ma stia sereno, sindaco, se lo facesse non farei io il presidente di questa azienda. Nemmeno per un minuto. Se lei un po’ mi conosce non avrà dubbi”.
A Genova Primocanale cancella la rubrica settimanale di Marco Doria ed è polemica