ROMA – La fusione tra le due principali agenzie di stampa, l’Ansa e l’Agi, è un progetto rinviato, non accantonato. Le dichiarazioni degli amministratori delegati di Eni e Agi hanno rassicurato solo in parte le redazioni. L’Agi resta sotto pressione per una riorganizzazione interna che comporterà, secondo il documento approvato dall’Assemblea di redazione il mese scorso «il distacco di alcuni servizi e attività aziendali».
Ma l’Assemblea dell’Agi ha chiesto anche al Cdr di cercare di pianificare un calendario di assunzioni per regolarizzare i colleghi precari. Da quattro anni l’Agi non fa assunzioni. Ci sono i precari, e ci sono anche i collaboratori storici che hanno maturato da anni diritti che vanno messi in regola.
Sono già passati cinque mesi da quando il Scr ha manifestato in piazza, con l’Associazione stampa romana e la Fnsi, davanti alla sede dell’Agi, per sostenere le ragioni di Paolo Tripaldi, il cronista di giudiziaria licenziato dopo aver fatto causa per sostenere i propri diritti. Una vertenza non risolta che ha posto in clamorosa evidenza il problema dello sfruttamento dei lavoratori giornalisti.
Un caso esemplare che ne rappresenta tanti altri che non emergono. La sfida del rilancio delle agenzie, pur nelle difficili condizioni di mercato, passa anche attraverso il riconoscimento dei diritti acquisiti.
Il Sindacato cronisti romani chiede alla Fnsi di rappresentare con il Governo la necessità di salvaguardare importanti risorse dell’informazione quale è anche una grande agenzia nazionale come l’Agi. La salvaguardia dell’occupazione, quando riguarda posti di lavoro sia già regolarizzati sia che hanno maturato situazioni di fatto, è un passaggio legato alla tutela della qualità dell’informazione.
Il rilancio delle agenzie di stampa, messe in crisi dal saccheggio in tempo reale da parte del web, nasce da una riorganizzazione del sistema che non può prescindere da una considerazione: oggi, più di prima, l’informazione certificata ha un ruolo necessario per la democrazia. E il valore aggiunto di competenza e qualità che ha sempre garantito l’Agi è una risorsa indispensabile al rilancio del sistema informazione che vive di concorrenza, non di accorpamenti.
Il Sindacato Cronisti Romani