PARIGI (Francia) – Reporters sans frontières, l’organizzazione non governativa che monitora a livello globale lo stato della libertà di informazione, ha denunciato la scomparsa e chiesto l’immediata liberazione di due giornalisti tunisini, Sofien Chourabi e Nadhir Ktari, dei quali non si hanno più notizie dall’8 settembre scorso.
I due si trovavano in Libia per un reportage d’inchiesta sulla situazione determinatasi al confine con la Tunisia. Arrestati il 3 settembre dai miliziani di Brega, a est del Paese, erano stati rilasciati il 7 settembre nella zona Ajdabiya, ma dal giorno successivo di loro si è persa ogni traccia.
Rsf, nel chiedere il rilascio immediato e incondizionato dei due giornalisti, invita le autorità e tutti i soggetti interessati nel processo di transizione in Libia, a fare tutto il possibile per permettere loro di tornare sani e salvi in Tunisia. Olivia Gre, responsabile dell’ufficio Rsf Tunisia, sottolineando che “le autorità tunisine devono sostenere l’opera di mediazione per accelerare la liberazione dei due uomini”, ha aggiunto che l’organizzazione si unisce al Comitato di sostegno Sofien Chourabi e Nadhir Ktari, guidata dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Tunisini (Snjt) e l’Istituto Arabo per i Diritti Umani (Aihr).
Dal canto suo, Kais Mabrouk, direttore del canale Prima TV, ha spiegato di aver autorizzato Sofien Chourabi a recarsi in Libia per continuare la sua inchiesta con la professionalità che tutti gli hanno sempre riconosciuto.
Infine, Barbara Neault, capo dell’ufficio Rsf Libia, ritiene che “la scomparsa di Sofien Chourabi e Nadhir Ktari conferma, purtroppo, il rischio quotidiano degli operatori dell’informazione in Libia, un paese piombato nel caos nel quale il problema sicurezza costringe molti a prendere la via dell’esilio per sfuggire alle minacce e alla violenza”.
Arrestati il 3 settembre e liberati il 7 in Libia, sono irrintracciabili. Appello di Rsf