ISTANBUL (Turchia) – La Corte costituzionale turca ha ravvisato, per la seconda volta, delle violazioni alla base della detenzione del giornalista Sahin Alpay, definendo incostituzionali i motivi alla base della detenzione. Pertanto, ieri sera, il giornalista è stato rilasciato dopo più di un anno e mezzo di reclusione. La decisione del giudice è giunta dopo che la Corte costituzionale turca ha ravvisato per la seconda volta delle violazioni nella detenzione di Alpay, definendo incostituzionali i motivi alla base della carcerazione preventiva.
Già lo scorso 11 dicembre la Suprema Corte turca aveva decretato il rilascio di Alpay e dell’economista Mehmet Altan (poi condannato all’ergastolo ndr) ravvisando violazioni dei diritti dei due, detenuti perché accusati di legami con la rete golpista Feto, al cui vertice ci sarebbe Fetullah Gulen, ritenuto in Turchia la mente del golpe fallito il 15 luglio 2016.
La decisione del massimo organo giudiziario fu oggetto di contestazione da parte dell’esecutivo di Ankara, con la Corte locale che aveva ordinato la detenzione dei due decisa a non uniformarsi a quanto decretato dalla corte costituzionale. Un atteggiamento che fu alla base di un vero e proprio conflitto di attribuzioni in Turchia.
La Corte costituzionale turca ha espressamente affermato che la detenzione del giornalista e scrittore Sahin Alpay costituisce una violazione dei diritti del cittadino turco.
Il 73enne Sahin Alpay, giornalista e professore di Scienze politiche all’Università di Bahceehir a Istanbul, nonché editorialista per la Bbc, scriveva sul quotidiano Zaman dal 2002 ed è stato arrestato il 31 luglio 2016. La testata è accusata da Ankara di essere legata al movimento dell’imam turco Fethullah Gulen, ideatore secondo il governo turco del tentato golpe del 2016.
“Se avessi mai pensato che il movimento gulenista avrebbe avuto un ruolo in un tentativo di colpo di stato, non avrei mai scritto una colonna su Zaman”, aveva detto Alpay all’agenzia di stampa turca Dogan alcuni mesi fa. Secondo l’accusa, il giornale ha superato i limiti della libertà di stampa e della libertà di espressione. (agi)