PALERMO – Tra i protagonisti degli istituti di categoria del secolo scorso, Orlando Scarlata è stato, per tutta la sua lunga carriera, un giornalista appassionato e lungimirante.
Non è un caso che, da Caporedattore della sede regionale Rai della Sicilia, abbia ideato e condotto centinaia di trasmissioni televisive, dalla politica allo sport, senza mai perdere di vista quello che, nella professione e nella vita, ha saputo imporsi come un segno distintivo della sua personalità: la difesa di quest’isola che lo aveva accolto – lui, che era nato a Potenza – e della gente, i siciliani, di cui si è sentito, sino alla fine, parte integrante.
Siciliano, dunque, nel cuore e di fatto, Orlando Scarlata si è sempre battuto per difendere i diritti, dei colleghi, certo, in primis, ma non solo. Un difensore dei diritti dei siciliani, da signore del giornalismo qual era.
Tanti, centinaia, i giornalisti che hanno appreso da lui i ferri del mestiere e che da lui sono stati assistiti e difesi in tutti gli istituti di categoria, dall’Ordine alla Federazione della Stampa, dall’Inpgi alla Casagit – che, non dimentichiamolo, fondò insieme ad Angiolo Berti nel 1974 – , all’interno dei quali Orlando Scarlata ha indubbiamente lasciato il segno.
Si batteva per unire le forze, non per dividerle. Nella convinzione che il sindacato – amava ripeterlo ai colleghi – non sia costituito da due tifoserie, l’una contro l’altra armata. Non si gioca un derby, – diceva Orlando – ma la capacità, superate le tensioni del momento elettorale, di essere un blocco omogeneo al servizio dei colleghi. E lui al servizio dei colleghi ci si è messo davvero. Sino alla fine dei suoi giorni. Insegnandoci sul campo e con il proprio impegno, con lo sforzo quotidiano, quello che dovrebbe essere, soprattutto oggi, lo spirito cardine del sindacato: essere, appunto, al servizio dei colleghi. (giornalistitalia.it)
Carlo Parisi
Segretario Generale aggiunto Fnsi
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