ANKARA (Turchia) – È stato disposto il rilascio in Turchia del giornalista Mehmet Altan, che ha trascorso 21 mesi in carcere e che a febbraio è stato condannato all’ergastolo insieme a suo fratello Ahmet con l’accusa di aver partecipato al fallito golpe del luglio 2016.
L’agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu ha riferito dell’ultima decisione della magistratura sul caso, precisando che per Altan è stato, comunque, disposto il divieto di viaggiare e che il giornalista dovrà presentarsi ogni settimana alla Polizia in attesa del processo fissato per il 21 settembre.
Soddisfazione per la notizia è stata espressa su Twitter da Andrew Gardner, ricercatore di Amnesty International, che ha detto di sperare segua presto il rilascio di “altri giornalisti ingiustamente detenuti nelle prigioni turche”.
Altan è stato arrestato il 22 settembre del 2016, assieme al fratello Ahmet e alla giornalista televisiva Nazli Ilcak, con accuse di terrorismo per un suo presunto ruolo nel fallito golpe. Secondo le autorità turche, dietro al tentativo di colpo di stato c’è la mano dell’imam Fetuallah Gulen. Nel mirino dell’accusa, ricorda l’agenzia Dpa, sono finite dichiarazioni rilasciate in tv da Altan il 14 luglio, alla vigilia del fallito golpe: in quell’occasione il giornalista si sarebbe detto favorevole a un intervento dei militari contro Recep Tayyip Erdogan.
A gennaio la Corte Costituzionale aveva disposto il rilascio di Altan e dell’editorialista Sahin Alpay, denunciando la loro detenzione come una violazione dei diritti umani. Il governo aveva criticato la sentenza, poi ribaltata da un tribunale di grado inferiore ed Altan è rimasto dietro le sbarre. Alpay, che scriveva per il quotidiano Zaman, è dallo scorso marzo agli arresti domiciliari.
In Turchia dal fallito golpe sono stati chiusi diversi media critici nei confronti del governo di Erdogan. Decine di giornalisti sono finiti in prigione. (adnkronos)
Era stato condannato all’ergastolo con l’assurda accusa di essere un golpista