DAMASCO (Siria) – Il giornalista e attivista siriano Mazen Darwish, da oltre tre anni in carcere per avere riferito della repressione del regime delle proteste contro il presidente Bashar al Assad, è stato finalmente rilasciato. Lo ha reso noto il Syrian Center for Media and Freedom of Expression, l’organizzazione diretta da Darwish al momento dell’arresto. A darne la conferma è stata la moglie Yara Bader.
In questi anni, la scarcerazione di Darwish è stata ripetutamente chiesta dalle Nazioni Unite e da varie organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International. Nel 2006 il Governo siriano aveva chiuso il sito da lui fondato, siryaview.net, e nel 2011 aveva subito il primo arresto a Damasco. Nel febbraio 2012 l’arresto che lo ha tenuto in galera per oltre tre anni, insieme a Hani Zaitani e Hussein Ghreir, suoi colleghi nel Centro siriano per la libertà di stampa e di espressione. Per tutti l’accusa è stata di “promuovere atti terroristici”. La sentenza del processo è attesa per il 21 agosto. Ghreir e al-Zaitanui erano già stati scarcerati dopo un’amnistia proclamata dl Governo di Damasco in occasione della festività islamica di Eid-al-Fitr.
Nel maggio scorso L’Unesco gli ha assegnato il premio annuale per la libertà di stampa – a ritirarlo è stata la moglie, Yara Bader – “per il lavoro svolto per 10 anni al prezzo di grande sacrificio, compreso il divieto di viaggiare, le intimidazioni e i ripetuti arresti e le torture”.
“Mazen ha già perdonato quanti lo hanno torturato quasi a morte”, aveva dichiarato la moglie Bader che ha dedicato il premio ai loro figli, “con la speranza che crescano in una Siria libera”.
Da oltre 3 anni in prigione con l’accusa di “promuovere atti terroristici” in Siria