TUNISI (Tunisia) – Scarcerata Chahrazed Akacha, la giornalista tunisina arrestata, giovedì scorso, su ordine della Procura di Tunisi per un post su Facebook contro il ministro dell’Interno Taoufik Charfeddine.
Dopo la dura presa di posizione del sindacato dei giornalisti Snjt, anche il Consiglio della stampa di Tunisi (Ifex) ha espresso «profonda preoccupazione per l’arresto di giornaliste e giornalisti nell’esercizio della loro professione e per la pubblicazione dei loro post sui social media».
Il Consiglio si dice, inoltre, «stupito» per il «ricorrente ricorso dell’autorità giudiziaria alle disposizioni del codice penale, quali l’articolo 245 e il codice delle telecomunicazioni, per sanzionare un pacifico discorso».
Il Consiglio della stampa afferma che «tali azioni sono contrarie agli articoli 55 e 56 del decreto-legge n. 115 sulla libertà di stampa, la stampa e l’editoria, che garantisce un trattamento civile delle questioni relative alla professione giornalistica».
Pur riaffermando il rispetto dei giornalisti alla normativa vigente e al rispetto dell’etica professionale, all Consiglio della Stampa di Tunisi avverte che «i problemi inerenti alla professione giornalistica non possono in alcun modo essere affrontati attraverso un trattamento di sicurezza, in totale contraddizione con le norme internazionali standard in termini di garanzia della libertà di stampa».
Il Consiglio della stampa ricorda, infine, la sua natura «organismo indipendente; l’unico abilitato a pronunciarsi sul rispetto delle regole deontologiche della professione giornalistica» ed esorta le autorità a «favorire i mezzi democratici, compresa l’autoregolamentazione».
L’arresto della giornalista Chahrazed Akacha ha suscitato un’andata di indignazione a Tunisi tra le associazioni di difesa dei diritti civili che da tempo denunciano abusi autoritari e attacchi alla libertà di espressione e di stampa». (giornalistitalia.it)