CAGLIARI – Giovanni Maria Bellu lascia dopo sei anni la direzione della testata on line Sardinia Post, a fronte della richiesta dell’editore, Vincenzo Onorato (patron del Gruppo Onorato Armatori a cui fa capo alla flotta Moby-Tirrenia, ndr), di modificare la linea politico-editoriale. In un lungo editoriale, il giornalista e scrittore, già inviato di Repubblica e poi condirettore dell’Unità, spiega le ragioni delle sue dimissioni comunicate all’editore, al quale ha manifestato la disponibilità a mantenere la firma “per il tempo strettamente necessario alla nomina di un nuovo direttore”.
“La decisione di dimettermi nasce da due ordini di motivi”, scrive Bellu. “Il primo è la richiesta, che non ho condiviso, di un mutamento della linea politico-editoriale, accompagnata anche dalla richiesta di sospendere alcune fondamentali regole della professione. Il secondo si fonda su un’idea, che oggi a maggior ragione ritengo debba essere difesa con speciale fermezza, della professione giornalistica e della sua funzione”.
“La Sardegna è tornata a essere un laboratorio politico di rilevanza nazionale”, sottolinea Bellu, in riferimento alla campagna elettorale per le regionali già cominciata, per poi esprimere una posizione molto critica su quanto sta avvenendo nel centrodestra, sull’asse Lega-Psd’Az, che potrebbe portare alla candidatura di Christian Solinas a presidente della Regione, e su Matteo Salvini.
“Queste considerazioni, non possono più avere uno sviluppo nelle pagine di Sardinia Post”, spiega il direttore dimissionario. “Anzi, questo ci è stato chiesto, avremmo dovuto – modificando la linea politico-editoriale – assumere un atteggiamento neutrale nei confronti di queste fantasmagoriche sperimentazioni politiche tra ‘sovranismo’ e xenofobia. Ci siamo serenamente rifiutati di farlo. Credo che i nostri lettori lo apprezzino. Li saluto con affetto e riconoscenza per come, sempre più numerosi, ci hanno seguito”. (agi)
I GIORNALISTI DI SARDINIA POST: “SOLIDARIETA’ AL DIRETTORE E FONDATORE”
“I giornalisti di Sardinia Post esprimono vicinanza e solidarietà al Direttore Bellu che della testata è stato anche il fondatore”, scrivono i redattori in un documento seguito a un’assemblea.
“Pur non conoscendo i dettagli della vicenda che hanno portato il direttore alle dimissioni, la lettura dell’editoriale firmato oggi (ieri, ndr) da Bellu ci induce a esprimere preoccupazione: la Redazione riconosce che rientra nei poteri dell’Editore decidere l’indirizzo politico della Testata, ma ritiene con fermezza che ciò non possa e non debba avvenire in alcun caso a scapito delle regole fondamentali della professione, condizione indispensabile per conservare quel clima di rigore etico, serenità e collaborazione che ha contraddistinto il giornale sin dalla sua nascita, il 1 ottobre del 2012”. (agi)
L’EDITORE: “UN GIORNALE NON È UNA CURVA SUD DI TIFOSI”
“Ringrazio il direttore Bellu per il lavoro di questi anni. Nessun quotidiano è ostaggio né del direttore e né dell’editore, ma in vista delle prossime scadenze politiche il faro dell’informazione non può essere monopolizzato dall’analisi sui problemi della sinistra”.
Così all’Ansa Vincenzo Onorato, editore di Sardinia Post, replica all’editoriale di Giovanni Maria Bellu, che ieri si è dimesso da direttore del giornale online.
“Una testata di informazione non può essere una curva sud di tifosi – dice Onorato da Cagliari, dove è impegnato con Mascalzone Latino in una serie di regate –. Per questo ringraziamo il direttore Bellu per averci definitivamente convinto con il suo articolo della bontà della nostra scelta”. (ansa)
ODG E ASSOSTAMPA: “UN CONTO LA LINEA POLITICA, UN ALTRO I CARDINI DEL GIORNALISMO”
Ordine dei giornalisti della Sardegna e Associazione della stampa sarda esprimono preoccupazione dopo aver letto il commiato di Giovanni Maria Bellu dai lettori di Sardiniapost, «in particolare il passaggio in cui il direttore uscente denuncia di aver dovuto respingere “la richiesta di sospendere alcune fondamentali regole della professione”», spiegano in una nota congiunta.
«Nessuno – proseguono Odg e Assostampa regionali – discute la facoltà di un editore di scegliere un direttore e concordare con lui la linea politica della testata. Allo stesso modo nessuno può mettere in discussione i cardini del giornalismo come lo intendiamo in Occidente, dal contraddittorio al rispetto della verità sostanziale dei fatti».
Ordine dei giornalisti e Assostampa, conclude la nota, «seguiranno con attenzione puntuale le vicende di una testata che le capacità e il prestigio del fondatore hanno reso da subito una voce significativa dell’informazione non solo sarda». (giornalistitalia.it)