Nel nuovo libro del giornalista l’appello ai calabresi che non vanno solo “parlati”

Santo Strati e la Calabria che ha perso la voce

Santo Strati

REGGIO CALABRIA – “Calabria, Italia”, è l’ultimo libro del direttore di “Calabria Live”, il giornalista Santo Strati, consigliere nazionale della Figec Cisal, la Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, sindacato unitario dei giornalisti e degli operatori dell’informazione, ella comunicazione, dell’arte e della cultura.

Pino Nano

“Persone, eventi, luoghi, sogni, delusioni, speranze di una terra straordinaria”, raccontate con passione, con semplicità ma anche con rabbia, con il timore forse di sporcare ulteriormente la storia bellissima di una terra come la Calabria, ma soprattutto con la consapevolezza di poterla ancora raccontare nella maniera più giusta e più reale possibile, per renderla in questo modo ancora più misteriosa e magnetica di quanto già non lo sia.
«Corrado Alvaro – ricorda l’autore – scrisse che il popolo calabrese ha bisogno di “essere parlato”, ma – aggiungo – anche invitato a parlare: non può solamente ascoltare. Se le opinioni e il racconto di malefatte, ma anche le tante positività nascoste che ho cercato di mettere in evidenza, serviranno ad alimentare una dialettica di confronto, vorrà dire che chi ha letto queste pagine forse non si è annoiato e questo libro potrà essere un contributo al dialogo».

Corrado Alvaro

Da grande cronista, Santo Strati si rimette in cucina a lavoro, e il risultato è un compendio di analisi e di riflessioni di una attualità così stringente ed efficace da spiegare benissimo il perché questa terra non cresce e non decolla, colpa di una classe dirigente inadeguata, impreparata, incapace a comprenderne i cambiamenti, e soprattutto in male fede, perché una classe dirigente che insegue il vecchio principio che tutto “cambi perché nulla possa alla fine cambiare davvero».
«Sicuramente qualcuno rimarrà indignato, ma dalla Calabria e dai calabresi serve uno scatto di comune orgoglio per lavorare insieme, creando – oltre che esigendo – le non più rinviabili occasioni di sviluppo. Lo dobbiamo tutti alle generazioni che verranno. Ed è a loro e ai calabresi, che come me, ci credono, che questo lavoro è dedicato».
Tantissima Calabria positiva in questo nuovo saggio. Dal suo osservatorio privilegiato di direttore del quotidiano web-digitale Calabria.Live, da lui fondato nel 2017, Santo Strati, senza partigianerie e mai nascondendo il suo viscerale amore per la terra che gli ha dato i natali, trasmette in queste pagine la visione di una Calabria che crede fortemente nella sua rinascita, e punta ancora allo sviluppo.
Per il direttore di Calabria Live “questo libro, chiuso ad aprile 2023, contiene numerosi capitoli inediti e diversi estratti dei miei editoriali apparsi sul quotidiano Calabria.Live. L’idea iniziale era quella di raccogliere gli articoli più interessanti, o provocatori, per stimolare e sostenere crescita e sviluppo in Calabria. Poi, invece la tastiera, un tempo si sarebbe detto la penna, ha preso il sopravvento e sono venute ulteriori riflessioni, inedite, che mi auguro possano suggerire idee e dibattiti». Con numerosi contributi inediti e il “ripescaggio”, dunque, di diversi editoriali, Santo Strati stimola al confronto e suscita nuove emozioni.
«È la mia una nuova narrazione, certamente positiva della Calabria, ma senza indulgenze per colpevoli iniziative di chi rema contro crescita e sviluppo, con un contagioso e ottimistico sguardo al futuro». Questo, ovviamente, – scrive l’autore – non significa ignorare criticità e insostenibili situazioni che riguardano il territorio calabrese, anzi c’è una marcata e precisa accusa della mancanza di visione da parte degli amministratori locali».
Ma aggiunge anche: «Del resto, il governo centrale e la politica hanno il torto di trascurare da troppo tempo la Calabria, dimenticandosi dei giovani meridionali ai quali si sta rubando il futuro».
– In che senso lo dici, direttore?
«Nel senso che oggi non ci sono più valigie di cartone, ma trolley: le nuove generazioni di calabresi sono costrette a una sofferta emigrazione, per totale assenza di opportunità, in cerca di un’occupazione che valorizzi capacità e competenze, e che non mancano. Risorse sottratte al tenitorio e incapacità di utilizzare brillanti competenze nella Calabria che le ha formate.

Santo Strati

Non a caso, la fuga dei cervelli produce “protagonisti” indiscussi: in Italia ma un po’ in tutto il mondo, migliaia di giovani professionisti, ricercatori e manager, laureati negli eccellenti Atenei della regione, mostrano il proprio talento e conquistano rapidamente posti di grande rilievo. Diventano eccellenze, con la Calabria nel cuore, lontano dalla terra dove amerebbero ritornare».
“Calabria-Italia”, basta leggere i titoli di coda del libro per capire meglio quanta Calabria moderna Strati abbia raccontato in questo suo ultimo saggio: Partivano i bastimenti, L’orgoglio contagioso dei calabresi, Il lavoro che non c’è, La fede, Invidia & Gelosia, Una nuova narrazione della Calabria, Innamorarsi della Calabria, Il Ferragosto dei Bronzi, I Bronzi identità d’Italia, L’antica rivalità Reggio-Catanzaro, Il sogno di crescita e sviluppo, Visionari, Il voto regionale e l’opposizione, Il voto nazionale del 2022, Il valzer dei nominati, L’astensionismo involontario, Voto sano da lontano, Se mezza Calabria non vota, Giorgia e il Mezzogiorno, Il Sud risorsa non problema, Il voto e il Ponte, I No-Ponte, I benaltristi del Ponte,

Lo Stretto di Messina e Reggio Calabria

Il Ponte di Salvini, La normalità impossibile, La Regione dell’interim, Gli aeroporti calabresi, Minoranze linguistiche e cultura, 500 euro per dirigere un Museo, Una legge per tutelare il tramonto, Demolition People, Il Lido di Reggio, Il Bergamotto di Reggio Calabria, Tridico (Inps) e gli ultimi, Cutro e l’Italia di Mattarella.
Quindi le conclusioni dello stesso direttore di Calabria Live e, soprattutto, un Indice dei nomi su illustri personaggi che hanno fatto la storia della regione, ma anche sui soliti noti che millantano di volerla rilanciare pensando, però, a curare solo i propri interessi. Un indice che aiuta a ritrovare volti, dichiarazioni e location altrimenti “irraggiungibili”. Per valorizzarli ma anche per starne alla larga. (giornalistitalia.it)

Pino Nano

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