PEDERNALES (Repubblica Dominicana) – Il giornalista Paolo Moschini, 55 anni, fotoreporter, scrittore e collaboratore della Voce di Mantova, è morto all’ospedale Elio Fiallo di Pedernales, nel quale era stato ricoverato dopo aver subito un’aggressione a colpi di machete da parte di due sconosciuti.
L’aggressione, descritta dallo stesso giornalista con una drammatica testimonianza sul suo profilo Facebook, è avvenuta, martedì scorso, nella zona sud occidentale dell’isola di Santo Domingo. Alle 3.05 (8.10 in Italia) aveva scritto: “In due mi hanno aggredito alle spalle mettendomi un sacco nero in testa…volevano rapinarmi ma ho reagito colpendone uno e l’altro è scappato. Ora vado dai militari”.
Tra le cause della morte, la stampa locale ipotizza, oltre alle percosse, un’intossicazione da alcol, ma la moglie respinge quest‘ultima tesi sostenendo che Paolo non fosse un alcolizzato. Eleonora Antonietta ha, infatti, dichiarato al quotidiano on line “Italiachiamaitalia”: “Non voglio che mio marito passi come un alcolizzato, perché non lo era. Mio marito era un amante del giornalismo, scriveva, era una persona libera, amava la natura ed era per i diritti umani. Si batteva per questo”.
Nato a Mantova, Paolo Moschini da circa dieci anni viveva a Cremona con la moglie, Eleonora Antonietta, e il figlio Gabriele. Moschini da diversi anni si recava a Santo Domingo associando l’esigenza, per problemi di salute, di trascorrere il periodo invernale in un paese caldo, all’attività professionale. Quest’anno stava, infatti, realizzando un reportage nella zona di Anse-au-Pitre.
Fotoreporter mantovano, viveva a Cremona e collaborava con La Voce di Mantova