SAN MARINO – “Carenze e contraddizioni” della legge sull’editoria della Repubblica di San Marino sono state denunciate dall’Unione Sammarinese Giornalisti e fotoreporter nel corso un incontro-dibattito organizzato dal Club 41 al ristorante Poggio Duca.
Nell’introdurre i lavori, ai quali hanno partecipato numerai giornalisti operanti soprattutto nella carta stampata e sul web, la delegazione della storica associazione sammarinese, fondata dal compianto professor Peppino Rossi, ha esaminato la legge sull’editoria, emanata nel dicembre 2014 dal Consiglio Grande e Generale, soffermandosi sull’impianto normativo che, a giudizio dell’Usgi, necessita di “correttivi” evidenziati sin dalla fase di elaborazione. L’Usgi presieduta da Alberto Chezzi ha, infatti, richiamato “i principi richiesti a livello internazionale dal Commissario europeo per i diritti dell’uomo, con particolare riferimento alla necessità di evitare che la politica ingerisca e condizioni l’attività del giornalista“.
I rappresentanti dell’Usgi hanno, poi, evidenziato e lamentato come “negli ultimi anni si sia accentuato il ricorso a pretestuose denunce per diffamazione e addirittura a cause civili contro diversi giornalisti sammarinesi con richieste di indennizzi abnormi, tali da configurarsi anche come un tentativo per condizionare pesantemente l’attività professionale”.
Un dibattito animato, perché ispirato dallo spirito di garantire la libertà di stampa nella Serenissima Repubblica del Titano, che ha
catturato l’attenzione e l’interesse della platea, sempre più convinta e motivata a battersi contro ogni tentativo di censura, ingerenza e condizionamento dell’attività giornalistica. (giornalistitalia.it)
“Carenze e contraddizioni” della legge sull’editoria della Repubblica del Titano